Economia

Tirocinanti. Ecco come riconquistare il posto dopo la pandemia

Redazione Romana venerdì 6 agosto 2021

La pandemia ha ridotto il numero di tirocinanti nelle aziende

Secondo un sondaggio condotto dall’International Labour Organization (Ilo) in collaborazione con la Commissione Europea, sei tirocinanti su dieci (58%) hanno visto interrompere il proprio periodo formativo in azienda in tempo di pandemia. Da segnalare che l’indagine ha coinvolto oltre 900 aziende e la percentuale più alta di interruzioni, pari al 64%, è stata registrata all’interno delle grandi imprese e delle multinazionali. Anche l’Italia si dimostra sulla stessa lunghezza d’onda: a ottobre 2020, infatti, stando ai dati forniti dal ministero del Lavoro, gli stage extracurricolari, retribuiti e svolti al di fuori del percorso scolastico, si sono ridotti del 48%, passando da 185mila a poco più di 96mila. Queste interruzioni e riduzioni hanno spinto sempre più giovani e potenziali stagisti a lavorare sulla loro crescita personale, in particolar modo sulle competenze più ricercate dai datori di lavoro.

In merito agli insegnamenti e allo sviluppo delle soft skill è intervenuto Massimo De Donno, fondatore di GenioNet e ideatore di Genio in 21 Giorni, il corso di formazione sul metodo di studio personalizzato che viene distribuito in oltre 50 sedi tra Italia, Spagna, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti: «Per imparare le soft skill non è sufficiente leggere o studiare, sono necessari un percorso educativo e formativo di qualità e, allo stesso tempo, anche un ambiente positivo ricco di esempi o modelli da cui poter apprendere queste nuove competenze o abilità. La messa in pratica di queste soft skill, all’interno di un vero e proprio laboratorio applicativo, ci consente di crescere in modo tale da consolidare le competenze stesse poi nel quotidiano. Per approfondire quanto affermato in precedenza, noi di Genio abbiamo istituito la Soft Skills Academy, un percorso grazie al quale i nostri corsisti hanno l’opportunità di costruire il loro futuro, partendo proprio da pilastri di assoluto spessore e importanza come le competenze trasversali».

Un recente sondaggio pubblicato da Hr Executive ha rivelato le cinque competenze più richieste dai datori di lavoro: l’abilità più richiesta è la tendenza al teamwork (57%), seguono la comunicazione efficace (55%), il time management (46%), il problem solving (45%) e, infine, la creatività (44%). A queste vanno aggiunte quelle indicate da Best Colleges, ovvero la flessibilità, la capacità di collaborare, di organizzarsi, quindi anche di rispettare le scadenze, di essere reattivi ai feedback e, infine, l’attitudine alla gestione dei conflitti all’interno del workplace.

Ecco infine la classifica delle dieci competenze da sviluppare per conquistare il posto di lavoro secondo De Donno:
1. Il teamwork, ovvero la capacità di saper lavorare in gruppo.
2. Il time management, quindi l’attitudine ad organizzare il lavoro e a rispettare le scadenze.
3. La comunicazione efficace: si tratta di una dote fondamentale sia per interfacciarsi con i clienti sia con i propri colleghi di lavoro.
4. Il problem solving, il quale consiste nell’abilità di trovare soluzioni adeguate a prescindere dall’imprevisto lavorativo.
5. La creatività: le idee originali vengono sempre considerate con grande attenzione.
6. La gestione di eventuali conflitti sul posto di lavoro.
7. La leadership, quindi la capacità di prendere decisioni e assumere l’iniziativa.
8. La flessibilità, ovvero l’adattamento alle diverse situazioni all’interno del workplace.
9. La reattività ai feedback e l’attitudine di adeguare la propria operatività ad essi.
10. La tendenza a collaborare attivamente con i propri colleghi.