Economia

I consigli. Come trovare il primo lavoro

Maurizio Carucci venerdì 29 marzo 2024

Giovani in attesa di presentare il cv e affrontare il colloquio

Trovare un lavoro, soprattutto per chi si è appena diplomato, può diventare davvero una fatica. Finiti gli studi, infatti, ci si ritrova spesso senza avere le idee chiare su cosa fare e come iniziare a cercare il primo impiego. Cercare un'occupazione può rivelarsi un’esperienza formativa che insegna a compilare un cv, sostenere un colloquio nel modo corretto e sviluppare competenze sempre nuove, utili da sfruttare per il futuro. Anche se in Italia (secondo dati Istat del 2023) continua a prevalere l'uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa, sebbene in calo (75,5%, -0,4 punti); risultano invece in crescita alcune azioni di ricerca più formali, come l'invio di domande/curriculum (65%, +0,9 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (29,5%, +1,2 punti), l'aver contattato un'Agenzia di lavoro interinale (20,0%, +1,9%), e soprattutto l'aver sostenuto un colloquio o una selezione di lavoro (25,6%, +5,8 punti) e l'essersi rivolto al Centro pubblico per l'impiego (22,3%, +4,4 punti).

I consigli utili

Indeed – portale per chi cerca e offre lavoro – ha stilato una lista di consigli utili per chi approccia questo mondo per la prima volta, così da affrontare un colloquio con serenità e fare una buona impressione anche con poca esperienza:

1. Focus sulle competenze. Anche le esperienze di vita, le passioni, gli hobby contano: non aver mai lavorato prima, non significa essere esclusi a priori. L’importante è riuscire a valorizzare le proprie skill - hard e soft - e far capire ai recruiter in che modo queste possono fare la differenza. Convincere chi assume che sta investendo il proprio tempo e denaro sul candidato giusto è una priorità.

2. Il networking è importante. Chiedere consigli, ascoltare gli altri, parlare con chi è già inserito nel mondo del lavoro è un modo per raccogliere più informazioni possibili e arricchire il proprio bagaglio di esperienze, rivelando opportunità inaspettate.

3. Affinare la ricerca. Trovare un lavoro in linea con le proprie aspettative, significa anche saperlo cercare bene. Attenzione quindi alle parole selezionate per la ricerca: dovranno corrispondere a quelle usate negli annunci e nelle job description.

4. Un cv per ogni candidatura. Un curriculum personalizzato e su misura per la posizione a cui ci si candida può raccontare molto ai recruiter, rivelandosi una mossa vincente. Non è necessario essere dei creativi o usare elementi grafici per stupire, l’importante è riuscire a mettere in luce le proprie esperienze e competenze e a farlo in modo sintetico, fluido e scorrevole alla lettura.

5. Arrivare preparati. Un colloquio non si improvvisa. La prima cosa da fare è raccogliere dettagli, informazioni sull’azienda e i suoi valori, sulla posizione per cui ci si candida e, se possibile, sui recruiter che si incontreranno. La seconda è preparare in anticipo le risposte alle domande più comuni durante un colloquio di lavoro: perché la scelta è ricaduta proprio su quell’azienda o in che modo pensiamo di essere il “candidato ideale” per una precisa posizione. La terza, sapersi presentare in modo professionale, trovando un collegamento concreto fra le proprie esperienze e le responsabilità previste dalla posizione a cui ci si candida. Studio e approfondimento aiuteranno anche a spiegare meglio come essere un valore aggiunto per l’azienda.

6. No ai timori e spazio alla curiosità. Fare domande, chiedere feedback e informazioni sugli step successivi dimostra ai recruiter l’interesse dei candidati per l’azienda e per la posizione. Dall’altro lato, aiuta i candidati a capire se l’offerta è in linea con le proprie aspettative e se i propri valori incontrano quelli aziendali.

7. Non dimenticare il follow-up. Preparare una mail di ringraziamento da inviare separatamente a tutte le persone incontrate durante il colloquio è un’attenzione che agli occhi dei recruiter può fare la differenza. E se non si riceve risposta il consiglio è guardare avanti per prepararsi alla prossima opportunità.

Il networking per costruire il futuro

«Le relazioni umane sono come fili di un tessuto: tessere legami solidi e duraturi ci consente di creare una trama fitta e resistente in grado di sorreggere qualsiasi peso, resistere alle avversità della vita e creare un impatto duraturo e significativo nel mondo. Il libro abilita comportamenti quotidiani che favoriscono maggiore consapevolezza del proprio capitale, generando connessioni umane autentiche e migliorando il proprio benessere. Un testo che tratta il networking in modo nuovo, ispirato, come meta-competenza da coltivare e sviluppare fin dai banchi di scuola». Lo afferma Marco Vigini, fondatore di BNet2Connect, autore di Il potere delle relazioni. Il networking come competenza di vita per il successo e il benessere, edito da Mondadori per Bur Rizzoli. Inoltre è direttore del servizio welfare BnetYoung creato in partnership con Orienta per creare un ponte tra scuola, giovani e mondo del lavoro grazie al capitale relazionale. È vicepresidente nazionale dell'Associazione italiana direzione del personale e docente e consulente di networking in prestigiose aziende e Università come Sda Bocconi, PoliMiGsom e Università̀ Cattolica.

La nostra rete di relazioni è da sempre lo strumento più efficace per individuare nuove opportunità personali e professionali, ma oggi lo è sempre di più anche per il nostro successo e benessere. Con un click ci si può teoricamente collegare con chiunque nel mondo e rimanere connessi tutta la vita: se i biglietti da visita invecchiano, le relazioni online e di persona sono sempre attive e piene di evoluzioni. «Per questo - spiega Vigini - occorre cominciare da giovani a coltivare il nostro "giardino" di rapporti diretti e indiretti e continuare a farlo per tutta la vita». Una competenza complessa da apprendere e da rendere fruttuosa, nel lavoro come nell'esperienza quotidiana, che l'autore conduce passo passo a sviluppare con profondità e metodo. Dalla straordinaria piazza conversazionale di LinkedIn ai temi della comunità e dell'appartenenza, dalla scuola all'università fino al valore della gentilezza, della gratitudine e della spiritualità, dallo storytelling al branding per arrivare all'innovativo colloquio di networking, il libro accompagna il lettore nella costruzione quotidiana della propria "tribù" fiduciaria, condizione di benessere, sostegno e piena realizzazione di sé.

Le competenze umane sono quelle che fanno la grande differenza per entrare nel mondo del lavoro e fare carriera. Parliamo delle cosiddette soft skill, ossia le capacità di saper lavorare in gruppo, di affrontare le problematiche che inevitabilmente si trovano in ogni attività umana, lo spirito di sacrificio, l'umiltà, saper imparare dagli errori e così via. Tra queste abilità umane, la capacità di creare relazioni professionali è decisiva. Il networking è una competenza tanto fondamentale quanto poco praticata con metodo soprattutto in Italia. Orienta, in collaborazione con Bnet2connect ha deciso di investire in un progetto innovativo e ambizioso di formazione sulla competenza del networking rivolto ai giovani compresi nella fascia di età tra i 16 e i 25 anni tramite iniziative dedicate nelle scuole e nell'ambito dei programmi di welfare delle aziende rivolti ai figli dei dipendenti. La prima tappa, dopo una articolata "sperimentazione" presso l'Università Cattolica, è partita con la multinazionale del farmaco Sanofi. Il programma di formazione prevede una panoramica sulle principali dinamiche del mercato del lavoro, sull'importanza delle soft skill, lo sviluppo della consapevolezza di sé, del proprio potenziale, delle motivazioni e delle attitudini. Attività propedeutiche all'introduzione agli strumenti e alla metodologia del networking per arrivare a conoscere e scegliere i mestieri e il lavoro desiderato e/o l'Università più funzionale. Focus, inoltre, sulle potenzialità della dimensione on line per lo sviluppo della propria rete professionale con particolare attenzione al social professionale Linkedin.

In crescita i "lavori verdi"

In un contesto in cui le imprese italiane sono sempre più orientate alla sostenibilità, Ingenn, la società di Head Hunting unicamente focalizzata nella ricerca e selezione di profili tecnici e ingegneri, incrementa le ricerche di figure specializzate in ambito green. Nel 2024, la transizione verso un’economia più verde ha assunto un ruolo di rilievo per le aziende del comparto manifatturiero e della produzione industriale. La consapevolezza dell'impatto ambientale delle attività economiche sta crescendo, anche a livello istituzionale; secondo i dati forniti dall’Istat, il contributo del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza destinato alla transizione verde raggiungerà i 59,5 miliardi di euro, pari al 31,05% dell’importo totale del Pnrr, e ciò permetterà, da un lato, di favorire la transizione verde all’interno del territorio italiano e, dall’altro, di consentire alle aziende di trasformare le sfide climatiche e ambientali in opportunità.

Sono molti gli incentivi fiscali previsti per incrementare l’efficienza energetica e per il potenziamento delle industrie eoliche, idriche e fotovoltaiche. Tali incentivi sono diventati elementi fondamentali nella generazione di opportunità occupazionali. Secondo i dati elaborati dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, tra il 2023 e il 2027, il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati competenze green di livello almeno intermedio e a oltre 1,5 milioni competenze green di livello elevato. L'aumentata domanda di competenze green avrà un impatto significativo soprattutto nel comparto manifatturiero e della produzione industriale. Solo nel 2023, si stima che siano stati stipulati circa 160mila contratti per professionisti quali ingegneri dei materiali, progettisti di impianti per la produzione di energia e ingegneri edili e ambientali.

In un contesto così specializzato e in continua espansione, ricercare personale altamente qualificato diventa una sfida rilevante per le imprese del comparto manifatturiero e della produzione industriale. «Senza dubbio, la ricerca di professionisti con competenze specifiche in transizione ecologica richiede un approccio innovativo e mirato - conclude Umberto Petri, Executive Director di Ingenn -. Ogni giorno ci interfacciamo con realtà che ricercano figure con le conoscenze e le competenze necessarie per sostenere le iniziative aziendali legate alla transizione ecologica. Nell’ultimo periodo abbiamo notato un significativo aumento di richieste per i cosiddetti green jobs, tra cui spiccano figure come ingegneri ambientali, tecnici fotovoltaici e progettisti specializzati nelle energie rinnovabili. Pensiamo che questa tendenza di crescita continuerà nel corso dell'anno, alimentata dalla sempre maggiore consapevolezza e attenzione verso la sostenibilità ambientale». Per maggiori informazioni: www.ingenn.it.