La sortita di ieri del ministro dell'Interno greco sull'impossibilità per il suo Paese di restituire il prestito all'Fmi, ha reso più vicina l'ipotesi di una Grexit. I trattati
europei non prevedono la possibilità di uscire dall'Eurozona,
neanche la ipotizzano, mentre l'articolo 50 del Trattato di Lisbona
prevede l'uscita concordata dall'Unione europea. In pratica non si
può lasciare l'Eurozona senza uscire dall'Ue.
In teoria, però uno Stato membro può chiedere di abbandonare
l'euro senza uscire dall'Unione europea, anche se non esistono
modalità certe per lasciare l'Eurozona. Atene ha dunque la
possibilità di uscire dall'Ue e, seppure in modo piuttosto tortuoso,
di abbandonare l'euro, tornando alla moneta nazionale. Gli analisti
hanno stimato che resuscitare la dracma determinerebbe una
svalutazione tra il 40% e il 50% solo nel primo anno. Atene uscirebbe
anche dal mercato unico europeo e dovrebbe ricostruire nuove
relazioni commerciali con il resto del mondo, rischiando di rimanere
isolata. La Grecia non è un Paese ricco, non ha materie prime: il
contraccolpo sulla sua economia e sui livelli di vita della
popolazione sarebbe dunque durissimo. L'inflazione potrebbe salire
rapidamente a due cifre. Il potere d'acquisto dei cittadini greci
verrebbe schiantato, la povertà aumenterebbe. La Grecia è solo un piccolo ingranaggio dell'area euro, non certo un perno centrale. Il suo Pil pesa solo il 3% in Europa, eppure, in caso di uscita dall'euro o anche di default,
l'effetto domino sui mercati, il cosiddetto contagio, seppure
limitato, potrebbe avere riflessi rilevanti. Il timore principale è
che la sfiducia generata sui mercati e il venir meno del dogma
dell'indossolubilità dell'euro, possa mettere in difficoltà pezzi
più grossi dell'ingranaggio dell'Eurozona, in particolare la Spagna,
l'Italia e perfino la Francia.
Il ministro greco dell'Economia, Yanis Varoufakis ha definito
"catastrofica" l'eventualità di una Grexit, considerandola l'inzio
della fine dell'euro. Anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo
Padoan, nei giorni scorsi, si è esercitato su questo tema,
prefigurando uno scenario meno drammatico ma ammettendo che "se la Grecia esce dall'euro sono possibili shock anche per noi, soprattutto nel medio termine". In pratica, la Grexit rappresenterebbe un forte incentivo per la speculazione a scommettere sul fatto che l'euro non è un vero progetto politico ma solo un'unione
di cambi fissi tra i Paesi membri.