Dalla chimica alla farmaceutica, dal legno-arredo all’
high tech, dalla concia alla nautica, passando per l’agroalimentare, l’industria cartaria, tessile, edilizia, minerali non metalliferi, per la meccanica, l’elettronica e i servizi. Oltre che i più classici settori delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, del ciclo dei rifiuti e della protezione della natura. Tante sono le declinazioni della
green economy italiana. Un filo verde e dinamico, che attraversa, innova e rende più competitivi tutti i settori della nostra economia, compresi quelli più maturi e tradizionali. È quanto emerge dal Rapporto GreenItaly 2012 che Fondazione Symbola e Unioncamere.
La peculiarità della