La storia. «Così studio gratis e lavoro in Danimarca»
Georgiana con i suoi colleghi di lavoro
Georgiana Cristina Rusu è una studentessa italiana di 23 anni, il suo sogno era quello di frequentare l'Università all'estero. Il suo percorso è durato tre anni, durante i quali ha avuto modo di crescere e diventare forte per affrontare quest’esperienza.
«Tutto ebbe inizio durante le superiori, quando scoprii che alcuni Paesi europei come Scozia, Danimarca e Norvegia offrono un’istruzione in lingua inglese gratuita - spiega -. Dopo varie ricerche e incertezze, decisi che la destinazione prescelta sarebbe stata la Danimarca. Ciò che mi attirava così tanto fu il sistema educativo, che si basa sulla messa in pratica delle teorie imparate. Una volta diplomata, le cose non andarono come previsto e non avendo il diploma di maturità e il certificato di lingua pronti non potetti iscrivermi subito alle Università danesi e con le idee confuse mi iscrissi a un’Università milanese. Dopo un anno decisi di mollare perché non solo non era ciò che io volevo fare, ma anche perché il sistema educativo crea un’asimmetria relazionale tra professore e studente, e questo impedisce uno scambio di informazioni e idee tra studente e docente».
Dopo quest’esperienza non esaltante nelle aule universitarie italiane, aveva un pensiero fisso: andare in Danimarca. E così ha cercato un lavoro per mettere da parte il necessario per il trasferimento. Fu fortunata e trovò lavoro all’Expo di Milano presso il padiglione spagnolo: oltre ad accumulare le risorse necessarie è cresciuta molto a livello professionale e personale. Nel frattempo aveva ritirato il diploma di maturità originale e il certificato di lingua Ietls, documenti fondamentali per l’ammissione.
«Dato che le iscrizioni sarebbero iniziate a febbraio 2016 - continua Georgiana - cominciai di nuovo la ricerca di un lavoro, ma purtroppo questa volta fui sfortunata e non trovai nulla. Decisi di iscrivermi a un corso finanziato dall’Unione Europea che riguardava temi come turismo, economia, marketing eccetera. Fu proprio grazie a questo corso che scoprii il mondo del marketing e me ne innamorai. Finalmente a febbraio 2016 riuscii finalmente fare domanda e a luglio ricevetti la risposta tanto sperata. Ora vivo a Horsens, città della parte peninsulare della Danimarca. Ho scelto di trasferirmi in questa città perché i costi dell’alloggio e della vita in generale è inferiore rispetto ad altre città come Copenaghen, Århus oppure Alborg. Ho preso in affitto una camera in un appartamento che condivido con una cinese e un danese/inglese. La mia Università, Via University College (http://en.via.dk/), ha il campus più grande della Danimarca pur trovandosi in una città con una densità demografica minore paragonata alle città nominate precedentemente».
Iniziati i corsi si è resa subito conto delle differenze con l'Ateneo frequentato in Italia. Classi che hanno un numero massimo di 50 studenti; ogni studente ha una sua pagina web personale dove ha accesso a tutte le informazioni riguardanti i suoi studi, a partire dalle lezioni che vengono caricate anche in anticipo, regolamenti eccetera. L’orario viene organizzato dalle Università per l’intero semestre; si predilige lo studio in gruppo e questo metodo viene adottato anche durante gli esami; le teorie imparate vengono applicate su casi reali in modo tale che lo studente apprenda ad utilizzarle in modo pratico ed efficace per risolvere problemi reali; l’approccio che si ha con i professori è uno molto informale e si pone moltissima attenzione sul punto di vista e sulle idee dello studente. Le Università sono aperte 24 ore su 24 e si può accedere tramite una tessera personale; la maggior parte hanno un anche un asilo nido.
«Un altro aspetto che trovo sorprendente sono gli esami - racconta con entusiasmo - durante i quali si può fare uso sia di internet che di libri e appunti. Unico divieto: non comunicare con i compagni di classe. L’unica cosa non gratuita sono i libri, che spesso i professori mettono a disposizione degli studenti. Pur frequentando gratuitamente l’Università le spese che si devono affrontare nella vita di tutti i giorni, come bollette, affitto e il mangiare hanno un costo più alto rispetto all’Italia e fu così che iniziai a cercare lavoro.
Fortunatamente la ricerca fu breve e un giorno vidi un annuncio, su Facebook, per un lavoro dove gli unici requisiti richiesti erano la conoscenza della lingua italiana e di essere uno studente in marketing. Presi la palla al balzo, mi candidai e fui assunta come Country marketing manager presso Trendhim (https://www.trendhim.it/), impresa che ha deciso di assumere principalmente studenti in marketing part-time».
Per Georgiana un'occasione fantastica, sia perché lavora nel suo campo e impara moltissimo, ma soprattutto per i vantaggi e le libertà che ha: può andare sia in ufficio che restare a casa, purché completi un numero di 44 ore al mese. È riuscita anche a presentare domanda e a ottenere il sussidio del valore di circa 800 euro lordi che lo Stato offre agli studenti europei che lavorano.
«L’unica cosa che mi dispiace - conclude - è non avere tanti contatti con i danesi, perché non sono sorte queste occasioni finora. Vorrei consigliare a chi decide di intraprendere un percorso simile al mio di non arrendersi e di seguire i propri sogni fino in fondo perché ne vale la pena. Ho anche realizzato un blog (georgianarusu.com) per rispondere alle curiosità degli studenti italiani».