Il presidente russo Dmitry Medvedev ha detto oggi che al momento «non ci sono ancora risultati» dagli sforzi compiuti per porre fine alla disputa sul gas che vede protagoniste Russia e Ucraina e che ha tagliato le forniture all'Europa.Medvedev ha parlato prima di aprire un vertice al Cremlino a cui sono stati invitati tutti i Paesi coinvolti nella disputa. La Russia ha invitato i capi di Stato di tutte le nazioni che importano o trasportano il gas russo, anche se molti hanno preferito non parteciparvi.«Sfortunatamente, e voglio sottolineare questo aspetto, tutti gli sforzi compiuti sinora non ha prodotto alcun risultato», ha detto Medvedev. «E le persone che vivono nei Paesi europei sono ancora senza riscaldamento», ha aggiunto.Il leader russo ha detto anche che Mosca «farà tutto il possibile» per trovare una soluzione che ponga fine alla crisi del gas.In precedenza, il primo ministro russo Vladimir Putin aveva incontrato per qualche minuto l'omologo ucraino Yulia Tymoshenko, stringendole la mano prima di accompagnarla al Cremlino. «I due primi ministri si sono incontrati alla Casa Bianca (la sede del governo russo) e dopo il premier Putin ha suggerito di recarsi direttamente alla conferenza del Cremlino», ha detto il capo dei portavoce di Putin, Dmitry Peskov. «Torneranno più tardi per dei colloqui», ha puntualizzato.
Le richieste Ue. L'Ue e la Repubblica Ceca, presidente di turno del blocco, manderanno inviati ministeriali all'incontro del Cremlino. La Repubblica Ceca è riuscita a convincere i singoli Stati dell'Ue a non inviare i propri rappresentanti, in modo da lasciare "parlare" il blocco con un'unica voce. Soltanto la Slovacchia, la Bielorussia, la Bosnia, il Kazakhstan, l'Ucraina, la Moldavia, la Croazia, l'Armenia, la Serbia e la Turchia hanno inviato i propri rappresentanti a Mosca, secondo quanto Reuters ha potuto leggere su una lista di Paesi partecipanti.La Russia ha tagliato le forniture di gas all'Ucraina il primo gennaio dopo che le trattative sul debito di Kiev nei confronti Mosca e sul prezzo del gas per il 2009 non sono andate a buon fine, alle fine dell'anno. La disputa, che ha condotto a una delle più brusche interruzioni nelle forniture del gas russo all'Europa, ha fatto sollevare altri dubbi sulla affidabilità della Russia come fornitore di energia e ha acuito le divisioni politiche con l'Ucraina. Sul fronte interno, Tymoshenko deve fare i conti anche con divergenze con il presidente ucraino Viktor Yushchenko, un fattore che complica gli sforzi di porre fine al caso.
L'Italia. «La preoccupazione per quello sta avvenendo in Europa è grande - ha comentato l'Ad di Eni, Paolo Scaroni - . Noi come Eni siamo allarmati della situazione. Ma non per l’Italia che è al riparo per tutto l’inverno, ma per quei paesi in Europa a rischio, come i Balcani. Il problema inizia ad essere drammatico per il Sud-Est Europa».