Forum IHIF. Torna il sereno per l'industria del turismo italiano
I lavori al IHIF 2023 a Berlino
Un concreto ottimismo è emerso nel corso di IHIF, International Hospitality Investment Forum, probabilmente la più importante manifestazione del settore dedicata al turismo, giunta alla sua venticinquesima edizione e che si è conclusa qualche giorno fa a Berlino alla presenza di oltre 2.500 delegati, provenienti da tutto il mondo, e più di 500 investitori che rappresentano 74,9 miliardi di dollari di asset under management (AUM) nel settore dell'ospitalità.
Gli effetti negativi sul turismo legati alla pandemia sembrano dunque allontanarsi. “Dopo la lunga e profonda crisi causata dall’emergenza Covid, la domanda turistica nel maggio di quest’anno torna a crescere”, osserva Maria Carmela Colaiacovo, presidente Associazione Italiana Confindustria Alberghi, “il nostro obiettivo è quello di aiutare le nostre imprese a crescere, utilizzando la leva delle catene internazionali ma non dimenticando il patrimonio e la tradizione della nostra ospitalità di qualità. L’ISTAT ha mostrato lo scorso anno per l’Italia 109,4 milioni di arrivi e oltre 396 milioni di notti passate nelle strutture ricettive italiane, con un recupero rispetto al 2019 pari a rispettivamente l’83,3% per quanto riguarda gli arrivi e al 91% per le notti trascorse. Una forte spinta viene dai clienti stranieri, aumentati dell’86% negli arrivi e dell’81,4% per quanto riguarda le notti spese. Questo ha avuto un immediato effetto sulla nostra bilancia dei pagamenti, che per il 2022 chiude in positivo per 18,2 miliardi, grazie in particolare alla spesa dei turisti stranieri, che passa da 21,7 miliardi nel 2021 a 44,2 miliardi nel 2022. Sul fronte degli investimenti nel settore alberghiero l’interesse degli operatori verso il nostro Paese si conferma con una crescita tra il 2013 e il 2022 pari al 44,7%. Il 2023 sarà l’anno del recupero - conclude Colaiacovo - come risulta dai dati ISTAT dei primi due mesi di quest’anno, dove si sono registrate 37 milioni di notti spese nel nostro Paese, con un incremento del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2019”.
Non potevano mancare i più autorevoli operatori italiani. “Anche quest’anno siamo a rappresentare il settore dell’ospitalità italiana, mettendo in contatto imprenditori con investitori”, esordisce Marco Malacrida, creatore di Italia Hospitality, riprendendo i tratti più caratteristici del nostro patrimonio culturale e contribuendo a comporre l'immagine dell'Italia produttiva. “I temi cruciali, oggi più che mai, sono quelli legati alle pratiche ESG, Environmental, Social e Governance, riferite ai tre fattori chiave per misurare la sostenibilità e l'impatto etico di un investimento; i criteri ESG sono utilizzati per l’impatto ambientale, sociale e di governance: il ranking prodotto sulla base dei criteri ESG permette di valutare la sostenibilità di un’azienda o di un’organizzazione. E questo vale sempre di più anche per i clienti sempre più influenzati nella scelta da questi contenuti, il che fa sì che gli investimenti vadano sempre di più in questa direzione, anche a fronte delle nuove normative che obbligheranno a adottare tali pratiche virtuose anche da parte di sviluppatori e gestori alberghieri”.
Ma Berlino, qual è il punto di vista dei tedeschi nei confronti dell’Italia? “Con l’Italia c’è sempre stato un rapporto strettissimo, sentimentale: non è un paese da scoprire, ma da riscoprire, con la voglia di tornare nei luoghi ai quali si è legati emotivamente e culturalmente; un Paese che si considera solido, stabile, rassicurante”, afferma Armando Varricchio, ambasciatore d’Italia a Berlino, “dove trovare accoglienza di qualità, che presuppone conoscenza, approfondimento e fedeltà. È la destinazione che ha accompagnato generazioni di tedeschi: coloro che sono stati nel nostro paese da bambini ai tempi del boom economico, adesso tornano e portano i propri figli e nipoti, creando relazioni che durano nel tempo. Con tanti giacimenti turistici inesplorati ma non meno interessanti”.