Economia

L'intervista. Sforza Fogliani (Confedilizia): «Il prelievo è già abnorme. Se servono risorse si guardi altrove»

Nicola Pini martedì 7 gennaio 2014
Ammesso e non concesso che i Comuni abbiano davvero necessità della nuove risorse chieste al governo, le si vada a cercare da qualche altra parte che non sia la proprietà inmmobiliare diffusa, spremuta già all’inverosimile. Il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani mette in guardia il governo dal proseguire nelle intenzioni annunciate di rivedere le aliquote massime della Tasi, una delle componenti della nuova imposta sugli immobili. L’associazione dei proprietari è sul piede di guerra, teme soprattutto gli aggravi su seconde e terze case e attende gli sviluppi del caso per decidere le forme di protesta. «A parte il fatto che intervenire di nuovo a pochi giorni dall’approvazione della legge che introduce la Iuc è già una cosa che grida vendetta – afferma Sforza Fogliani –, ma poi se si alza l’aliquota massima applicabile dai Comuni è scontato che quell’aliquota verrà applicata. Se non fosse il primo anno sarà il secondo, come è sempre accaduto».Lei non crede a quel che dicono governo e Anci e cioè che si interviene per reintrodurre le detrazioni prima casa, scomparse nel passaggio dall’Imu alla Tasi?Nessun politico dice mai che vuole aumentare le tasse, si coprono sempre dietro parole double face ma alla fine il risultato è quello. E se servono davvero risorse per finanziare le detrazioni perché non cercarle altrove? Ad esempio, se si resta nell’immobiliare, come abbiamo indicato, si può recuperare gettito non colpendo la proprietà diffusa ma le grandi società di capitale o i fondi bancari, quelle aree privilegiate che ogni anno si spartiscono – come ha spiegato la commissione Ceriani – 500 milioni di agevolazioni fiscali l’anno. Oppure si raccolga la proposta dei Comuni emiliani di alzare la tassazione sui giochi. Sempre che quel 1,3 miliardi chiesti dai Comuni siano davvero necessari.Non lo sono?Ma come li hanno fatti i conti se nemmeno si sa quali detrazioni da applicare? La verità è che i Comuni hanno la pretesa di avere le stesse risorse del 2013, agitano sempre il feticcio delle spesa incomprimibile e degli asili nido che rischiano di chiudere. Ma perché non possono fare anche loro i sacrifici che lo Stato sta facendo a livello centrale? L’area degli sprechi pubblici sta soprattutto nei grandi municipi ed è difesa da un accordo bipartisan. E ancora: perché quando si fanno i conti l’Anci non cita gli stanziamenti della legge di Stabilità per il trasporto pubblico locale e per l’edilizia scolastica, risorse che vanno a vantaggio degli enti locali? Lo dica lei: perché?La verità è che la Tasi è un’invenzione per coprire i mancati introiti dell’Imu prima casa e rendere stabile una tassazione che era già abnorme e lo sarà ancora di più. Se saranno ulteriormente alzate la aliquote il gettito Imu-Tasi supererà nel 2014 i 28 miliardi di euro, quattro in più di quanto è arrivato dall’Imu nel 2012 e otto in più del 2013. Una politica recessiva che si basa su un’ideologia incivile: quella di spremere il valore e non il reddito, un surrettizio esproprio della proprietà . Mentre l’immobiliare potrebbe essere un grande volano per la ripresa dell’economia.