Mercato. Flop delle auto elettriche: ora inizia la guerra dei prezzi
La zona di ricarica della Dacia Spring
Il mercato delle auto elettriche piange. In Italia soprattutto, ma anche in Europa ha fatto segnare - soprattutto nella seconda metà del 2024 - cali impressionanti. Ma le 100% a batteria sono indispensabili per i costruttori per abbassare le emissioni di CO2 medie delle loro immatricolazioni per non dover pagare multe colossali. Soluzioni? Fondamentalmente tre. La prima è paradossale: ridurre le vendite delle vetture alimentate da motori termici tradizionali per aumentare la percentuale delle elettriche sul totale. La seconda è lecita ma carissima: sfruttare il meccanismo del "pooling", come sta già avvenendo, e acquistare crediti "verdi" sulle emissioni da altri costruttori (come Tesla) che producendo solo elettriche ne hanno in abbondanza. La terza è inevitabile: abbassare i prezzi.
La "guerra" è già cominciata. Da due giorni infatti Dacia, che appartiene al Gruppo Renault, in Francia, ha tagliato il prezzo di 2.000 euro della Spring, la sua Ev, portandolo a 16.900 euro (escludendo gli incentivi all'acquisto messi a disposizione dal governo transalpino), e colmando il divario con la cinese Leapmotor T03. La nuova Spring sarà anche meno potente, con un motore da 45 cavalli, rispetto al 65 della versione più costosa. Lo sconto sulla Spring è già entrato in vigore in alcuni mercati europei.
Si tratta solo di un esempio. I costruttori di auto in Europa si affideranno agli sconti per spingere le vendite di veicoli elettrici e aiutarli a soddisfare le nuove regole sulle emissioni più severe dell’Unione europea. Nel 2025 almeno un quinto di tutte le vendite europee della maggior parte delle Case automobilistiche deve essere costituito da veicoli elettrici per evitare sanzioni, ma solo il 15% dei veicoli venduti nei primi 11 mesi del 2024 è elettrico, secondo Acea.
Ma nemmeno la joint venture tra il marchio cinese e Stellantis è rimasta a guardare: il prezzo della Leapmotor T03 assemblata a Tychy (Polonia) è stato a sua volta ridotto di 4 mila euro, fino a raggiungere i 14.900 e mantenendo la sua posizione di elettrica più economica. Altre riduzioni sono state decise dalla Volkswagen per la sua ID.3: la compatta a batteria viene offerta in Francia e Germania a meno di 30 mila euro. L'offerta francese include il bonus ecologico di 4.000 euro e ulteriori 4.000 euro di contributo concesso dalla Casa di Wolfsburg, mentre in Germania il costruttore garantisce uno sconto di 3.500 euro.