Economia

PARLAMENTO. Stop alle ganasce fiscali

mercoledì 1 giugno 2011
Stop agli eccessi nell'uso delle cosiddette ganasce fiscali, limiti alle ipoteche nei confronti di quei contribuenti che non sono in regola con il pagamento delle imposte per difficoltà economiche temporanee legate alla crisi. Questo chiede la risoluzione in tema di riscossione coattiva dei tributi (primo firmatario Maurizio Bernardo del Pdl) che ha ricevuuto l'ok bipartisan dalla Commissione Finanze della Camera.La risoluzione impegna il governo a «introdurre elementi di maggiore flessibilità nelle procedure di riscossione coattiva» per tenere conto delle difficoltà economiche in cui imprenditori e contribuenti possono trovarsi nel periodo di congiuntura negativa. La risoluzione prevede quindi che sia introdotta una norma volta a «rendere strutturale» la possibilità di un nuovo piano di rateizzazione quando il debitore non ha pagato una o più rate. Si chiede inoltre di «rivedere la disciplina della riscossione degli importi non significativi», precisando che fino a 2mila euro non scattino le ganasce fiscali ma l'agente della riscossione si limiti a inviare al debitore solleciti di pagamento (oggi non sono previsti limiti e i fermi amministrativi possono essere utilizzati anche per importi inferiori). Quanto al meccanismo di espropriazione, la risoluzione impegna il governo a elevare a 20mila euro l'importo per poter iscrivere ipoteca (attualmente la soglia è di 8mila euro). Qualora il contribuente debitore risulti proprietario solo della prima casa, l'iscrizione ipotecaria  deve essere necessariamente preceduta da una comunicazione che assegni un termine di 30 giorni per effettuare il pagamento. La risoluzione bipartisan riguarda anche il calcolo delle sanzioni tributarie, per il quale devono essere escluse forme di anatocismo, e la riscossione coattiva da parte dei Comuni che dovrebbero provvedere autonomamente ai tributi di loro spettanza anzichè affidare l'incarico a Equitalia.LE REAZIONI«Ci sono cose che possono essere aggiustate senza necessariamente allargare i cordoni della borsa». Lo ha detto oggi il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, a margine di una conferenza stampa al dicastero. «Per il piano Sud i soldi sono stati già appostati, ci sono, bisogna trovare il modo di accelerare le procedure per la spesa». Il ministro ha poi parlato delle cosiddette ganasce fiscali: «Ci sono altri provvedimenti che possono incontrare il favore dei cittadini senza allargare i cordoni della borsa, perché il meccanismo delle cosiddette ganasce fiscali a mio avviso va rivisto. I cittadini italiani - ha continuato - lo leggono come una vessazione. Il procedimento di perseguire gli evasori da me è sostenuto, ma solo gli evasori. I cittadini che non pagano qualche bolletta per difficoltà non devono avere ipotecata la casa o trovare le ganasce sulla macchina, questo è antipatico. Il ministro Tremonti - ha concluso - è consapevole di questo e vorrebbe legare un provvedimento alla riforma che è al suo esame per risolvere i problemi dei non evasori». «Alla fine ha prevalso il buonsenso». È questo il commento del segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, all'approvazione, con voto bipartisan, in Commissione Finanze della Camera della risoluzione che elimina le ganasce fiscali sotto i 20mila euro. «Se dal 2005 al 2010 - prosegue Giuseppe Bortolussi  - il gettito da riscossione coattiva è più che raddoppiato, passando da 3,8 miliardi di euro di incasso del 2005 agli 8,8 miliardi di euro registrati nel 2010, vuol dire che qualcosa non funzionava. Con un aumento di gettito in questo quinquennio pari al +133,5%, appare evidente che il rapporto tra il fisco e il contribuente fosse sbilanciato a favore del primo». «L'espropriazione, il sequestro conservativo, l'iscrizione di ipoteca, il fermo del veicolo - conclude Bortolussi - sono misure necessarie, ma fino ad adesso sono state utilizzate senza la necessaria proporzionalità con le somme non versate. Una richiesta che adesso sembra essere stata accolta con questa risoluzione».