Findus. Lavoro agile per i dipendenti di Roma
Sono oltre 300mila in Italia i lavoratori agili, l’8% del totale, con un incremento del 14% rispetto al 2016 (e del 60% sul 2013). Oltre 13 miliardi di euro i possibili benefici per il Paese, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano. Gli smart worker si distinguono per una maggiore produttività (+15%), maggiore soddisfazione per il proprio lavoro e maggiore padronanza di competenze digitali rispetto agli altri lavoratori. È in questa direzione che si sta muovendo Findus, azienda operante nella produzione e commercializzazione di prodotti nel settore surgelati, con l’introduzione del lavoro flessibile e di una serie di misure volte a rafforzare il rapporto di fiducia tra dipendenti e azienda. Tra gli obiettivi dello smart working coinvolgere le proprie risorse, offrire uno strumento che migliori la conciliazione tra i tempi della vita privata e quelli del lavoro e responsabilizzare i propri collaboratori. Si parte con gli oltre 100 dipendenti della Marketing Unit di Roma che, in questa fase sperimentale, per un giorno al mese avranno la possibilità di utilizzare lo smart working. Nei prossimi mesi sarà valutato come ampliare numeri e tempi del lavoro agile.
«L’introduzione dello smart working – spiega Valerio Vitolo, direttore Risorse Umane e Legale di Findus Italia e Nomad Foods Sud Europa – fa parte di un progetto più ampio di engagement delle nostre risorse, commissionato ad un team di manager aziendali, e aderisce perfettamente ai nostri valori ed in particolare al ‘great people’, credere fermamente che siano le persone a fare la differenza. Impegnarsi al meglio delle proprie possibilità, confrontarsi in modo costruttivo e ispirarsi vicendevolmente, è la chiave per crescere insieme come persone e come professionisti, e, in questo modo, per contribuire al successo dell’azienda. Il lavoro agile risponde ad una crescente richiesta di responsabilizzazione e fiducia reciproca che abbiamo riscontrato nella popolazione aziendale. Ci aspettiamo ritorni positivi in termini di ‘worklife balance’. L’opportunità di evitare il viaggio e molto spesso il traffico per recarsi in ufficio consente un notevole risparmio, sia in termini di costi che di tempo, ma anche in termini di sostenibilità ambientale».
Per avere la possibilità di lavorare “in agilità”, da casa o da qualsiasi luogo idoneo, tutti i dipendenti coinvolti sono stati dotati di laptop con sistemi di videoconference e smartphone di team per connettersi da remoto. È stata prevista inoltre un’attività formativa ad hoc sui rischi generali e specifici legati alla sicurezza e sulla confidenzialità nel trattamento delle informazioni da remoto. Il lavoro agile è infatti parte integrante di un progetto più ampio, Findusmart, che comprende una serie di misure volte a rafforzare il rapporto di fiducia tra dipendenti e azienda. Il progetto prevede maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita (raddoppiando da 45 a 90 minuti), un miglioramento dell’efficacia dei meeting aziendali e la razionalizzazione nell’utilizzo delle mail.
«La nostra filosofia di lavoro ‘smart’ è fondata sulla volontà di restituire alle persone flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati», continua Vitolo.
Sono stati introdotti inoltre piani di formazione e di sviluppo di carriera condivisi con i dipendenti e altre iniziative “smart” per rendere più piacevoli le ore di permanenza in ufficio, come “incontri-aperitivo” periodici utilizzando il terrazzo aziendale, o per agevolare i dipendenti nella gestione di incombenze domestiche, come il servizio lavanderia con recapito in azienda. Importanti interventi sono previsti anche nell’ambito della sicurezza con la dotazione di defibrillatori e di un sistema di controllo e di allarme antisismico.