Economia

Prestiti. Findomestic compie 40 anni e sfida le banche con un conto corrente gratuito

Ginevra Gori mercoledì 2 ottobre 2024

La sottoscrizione di un modulo per richiedere una carta di credito

Il 27 settembre 1984, nel solco di quella che oggi è Bnp Paribas nasceva Findomestic, la società italiana leader del credito al consumo per le famiglie con oltre 3 milioni di clienti. Quattro decenni e un’acquisizione francese dopo, l’istituto fondato per concedere prestiti personali e finanziare l’acquisto di beni e servizi assomiglia sempre di più a una realtà bancaria a tutti gli effetti, grazie al recente lancio del primo conto corrente a costo zero e del conto deposito con tasso vincolato. Una sfida alle grandi banche, a loro volta entrate nel settore dei finanziamenti, sul terreno della concorrenza reciproca.

Il percorso della società con sede a Firenze è un’evoluzione progredita di pari passo con il Paese e i suoi cambiamenti. Gli inizi con le prime pratiche di credito finalizzato aperte per sostenere i costi di un frigorifero o un’automobile, i prestiti flessibili, la carta di credito a saldo e poi il banking digitale con la base di clientela più alta d’Italia (ben il 30%). E una rete sul territorio di 332 filiali territoriali aperte in meno di vent’anni, con agenti che assistono le famiglie conoscendone le singole situazioni. «Siamo cresciuti molto negli ultimi tempi, fino ad acquisire il 17,2% dell’intera quota di mercato. Nel 2024, stiamo registrando dati positivi, soprattutto nel settore del leasing automobilistico che ha subito un incremento del 54,3% contro il 13,8% delle concorrenti. Uno dei fulcri resta il comparto della grande distribuzione, ma non trascuriamo i prestiti, quasi un terzo di quelli totali erogati online a livello nazionale, e l’attività di banca cominciata cinque anni fa con il conto deposito» ha dichiarato l’Amministratore delegato di Findomestic Banca Marco Tarantola illustrando alla stampa i progetti futuri dell’istituto.

L'Ad di Findomestic Marco Tarantola - © Copyright 2024 Yari Marcelli, all rights reserved.


La filiera oggi assicura alla società ricavi per 11 miliardi di euro, di cui oltre la metà provenienti da cessioni del quinto e credito per spese di qualsiasi specie, dai viaggi, ai beni durevoli, alle tasse universitarie dei figli, portando il gruppo ad acquisire in media 700mila nuovi clienti ogni anno. «Anche per questo motivo abbiamo deciso di diventare la banca del conto corrente gratuito. I servizi di rateizzazione vengono offerti anche dalle grandi e sono accessibili direttamente dall’app. Questo drenerà una parte del bacino clienti dalle finanziarie, ma noi li attrarremo offrendo qualcosa di inedito sul mercato» prosegue. Oltre alle consuete funzionalità, il conto assolve a un duplice scopo permettendo anche di rateizzare le spese in 3 o 6 rate in maniera autonoma, tramite procedure digitalizzate e multicanale».

Semplicità e trasparenza sono i due pilastri su cui Findomestic cerca anche di innovarsi. A cominciare dalle nuove strategie di automazione legate ai finanziamenti tradizionali, con l’approvazione della richiesta che arriva in via telematica e in tempo reale mentre il cliente sta ancora concludendo l’acquisto: «Per Apple, ad esempio - svela Tarantola- abbiamo sviluppato un modello efficiente in base al quale il commesso che sta configurando il prodotto e deve finalizzarne la vendita, riceve sul sistema la nostra approvazione alla domanda inoltrata pochi istanti prima dal cliente, attraverso un link. Esporteremo questo sistema anche ad altre soluzioni». Da anni, con i prestiti flessibili, Findomestic incoraggia liniziativa dei clienti consentendo di modificare l’importo delle rate mensili o di rinviarne il pagamento una volta l’anno, senza costi accessori su tutta la durata dell’accordo. Lo stesso principio è alla base della carta di credito a saldo, che da due anni sostituisce la classica “revolving” garantendo al possessore la scelta del piano rateale più adatto alle proprie possibilità per ogni spesa da affrontare.


Con lo sguardo rivolto soprattutto alla responsabilizzazione del cliente, sin dalle giovani generazioni: «Da diciassette anni, svolgiamo attività di educazione finanziaria con 50mila ragazzi delle scuole per formare i risparmiatori di domani a partire dalla gestione della paghetta. Inoltre, abbiamo inaugurato un servizio di Impronta Ecologica con cui i correntisti possono misurare l’impatto ambientale dei propri acquisti».

Il vecchio credito al consumo oggi non è più soltanto la soluzione a cui ricorre chi non dispone del denaro necessario a un acquisto, ma un vero e proprio strumento di pagamento, come indicano le vendite di articoli elettronici sempre più impostate su questo modello. Che si scontra però con le criticità introdotte dalle fintech (finanziarie totalmente digitali), soggette a minori restrizioni su tutti i fronti. «Chi vi si affida senza avere un’educazione finanziaria adeguata né un supervisore del rischio può ritrovarsi a dover pagare rate più alte di un prestito semplice». Per aiutare i clienti a prevedere e "controllare" le spese, Findomestic sta iniziando a lavorare sull’idea di un coach budgetaire che fornisca consigli su come ottimizzarle. Diminuire le insolvenze, del resto, conviene un po' a tutti».

Intanto, la società guarda al futuro con la volontà di puntare sempre più sul settore bancario. Nel 2024, l’incremento delle carte di credito sta superando quello del mercato (+6,4% rispetto al 2023) e mira a oltrepassare il miliardo di euro di giacenze sui 400mila conti correnti e deposito già in essere. «Non ci metteremo in competizione con i giganti aprendo anche agli investimenti. Introdurremo solo piccoli prodotti di accumulo e qualche polizza con cui chi ha già dei risparmi sul conto può decidere di farli fruttare minimamente. Al centro del nostro lavoro ci sono sempre state le famiglie».