Navi da crociera. Fincantieri "insegna" alla Cina
Una data da mettere in agenda: 2023. È l'anno in cui sarà consegnata la prima nave da crociera per il mercato cinese.
Costruita a Shanghai accoglierà 4.250 passeggeri oltre a 1.400 membri dell’equipaggio. Si tratta di una unità che i cantieri Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding di Shanghai, controllati da China State Shipbuilding Corporation (Cssc), costruiscono grazie al made in Italy firmato Fincantieri. Ieri il primo passo di questa “navigazione" con la cerimonia della moneta: la nave è destinata alla Cssc Carnival Cruise Shipping, joint venture tra la compagnia americana e la stessa Cssc. Fincantieri ha pianificato lo sbarco in Cina da tempo. Il numero uno di Cssc, Lei Fanpei, veterano dell’industria aerospaziale della Grande Muraglia, è stato in visita a Trieste lo scorso anno. Fincantieri ha siglato nel novembre di due anni fa con Cssc e Carnival i contratti per la costruzione di due navi da crociera, più quattro in opzione, che rappresentano le prime realizzate in Cina per il mercato cinese per un accordo che vale circa 1,5 miliardi di dollari per le prime due navi da leggersi all'interno di un contesto che ha inserito lo sviluppo dell’industria delle navi da crociera è nell’ultimo piano quinquennale di Pechino. La joint venture costituita da Fincantieri e Cssc Cruise Technology Development Co (Cctd) fornisce in licenza la piattaforma tecnologica e una serie di servizi tecnici tra i quali attività di project management. “Rispettiamo la tabella di marcia” ha osservato il Ceo di Fincantieri Giuseppe Bono aggiungendo che “la tappa in Cina non solo ribadisce la leadership anche gestionale del gruppo, ma dimostra la determinazione dell'intero settore nell'affrontare la crisi”. Il Ceo ha ribadito in audizione alla Commissione difesa della Camera che nonostante la pandemia «i nostri cantieri sono aperti in tutto il mondo, compreso in Italia”. Bono ha chiarito che il gruppo ha i cantieri occupati fino al 2027-28 nonostante il forte calo delle crociere grazie anche allo sviluppo del militare ed è ottimista sulla ripresa: “Non abbiamo avuto una cancellazione. Dal 2022 il mercato si riprenderà con un numero di navi molto importante anche se non tornerà subito ai fasti di un tempo”. La sfida di Pechino si basa su potenzialità di crescita stimate prima della pandemia in 4,5 milioni di passeggeri l’anno, numeri che potrebbero portare il mercato cinese ad essere leader mondiale.