Economia

ROMA. La Finanziaria va in aula Votano solo Pdl e Lega

lunedì 7 dicembre 2009
Discorso praticamente già chiuso per la Finanziaria. La legge è stata approvata ieri mattina in commissione Bilancio dalla sola maggioranza e ora si avvia, da domani pomeriggio in aula, a un probabile voto di fiducia. È stato fatto «un buon lavoro», ha detto a sera il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ringraziando un po’ tutti. Anche se i deputati di Pdl e Lega sono rimasti soli e se la sono votata in un quarto d’ora. Le opposizioni, dopo una settimana in cui l’esame degli emendamenti non è mai cominciato, per protesta hanno abbandonato la commissione. Una decisione preannunciata al presidente della Camera, Fini, che ha sostenuto però che «il rispetto del regolamento è stato totale».Intanto Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, guarda già al dopo e conferma che a gennaio arriverà il decreto-legge che dovrebbe confermare gli incentivi per le auto e gli elettrodomestici, favorendo ancor più i prodotti con minori emissioni.La Finanziaria riscritta in commissione dal relatore Massimo Corsaro ha messo su un po’ di peso: secondo i calcoli finali della Ragioneria dello Stato vale 8,88 miliardi di euro, anche se in termini di indebitamento netto (l’unico criterio valido ai fini europei) il suo impatto si riduce a 7,7 miliardi in 3 anni, dei quali 5,28 per il 2010. Dalla maggioranza i presidenti dei gruppi del Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, difendono comunque il lavoro fatto finora grazie al quale «va in aula una legge che rappresenta un serio strumento per lo sviluppo». Soddisfazione anche dal ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, per «il miliardo e 115 milioni» stanziato nel complesso in 3 anni per il settore, a partire dal Fondo di solidarietà nazionale. Lungo la strada la Finanziaria ha trovato più risorse soprattutto per il mondo del lavoro, per la sicurezza, la ricerca e per le missioni militari all’estero (rifinanziate con 250 milioni in più - 750 in tutto - nel 2010). Ma anche tagli alle "poltrone" locali e l’arrivo di un Patto per il servizio sanitario con sanzioni e aumenti automatici delle tasse per i cittadini delle Regioni che non rispettano i conti.Molte delle novità riguardano proprio Regioni ed enti locali. La maggiore (che a lungo ha bloccato i lavori in commissione) è il Patto per la salute, con un aumento di 584 milioni - rispetto ai 104,6 miliardi già previsti per il Ssn - e con l’anticipo di un miliardo per far fronte ai debiti maturati fino al 2005. Poco più di 3 miliardi di questi fondi verranno dal Fondo Tfr gestito dall’Inps, alimentato dai lavoratori che non hanno scelto un Fondo-pensione. Nel triennio, inoltre, gli enti locali riceveranno minori trasferimenti per circa 230 milioni. Per compensarli potranno (ma non è un obbligo) ridurre le poltrone: via un consigliere comunale ogni 4 e un assessore ogni 5; nelle Province, fuori il 20% degli assessori. Aumenta in compenso il rimborso ai Comuni per il mancato gettito Ici: sale di 156 milioni per il 2008 e di 760 per il 2009. Da Trento e Bolzano arriva un primo contributo al federalismo: verseranno 1,1 miliardi. È stato poi rafforzato il "pacchetto Welfare", cresciuto a 975 milioni con la conferma della tassazione al 10% sui premi aziendali, la proroga della cassa integrazione in deroga, i premi alle agenzie del lavoro che fanno assumere, 120 milioni di sconti contributivi per chi assume ultra 50enni e l’aumento dell’una tantum per i collaboratori a progetto rimasti senza lavoro. Definita anche la ripartizione dello scudo fiscale: arrivano da qui i 130 milioni per le scuole paritarie, i 400 per il 5 per mille e i 103 per i libri di testo gratis.Questo nelle grandi linee. Ma spulciando qua e là due deputati del Pd, Lino Duilio e Rolando Nannicini, hanno scovato una serie di micro-misure, né più né meno che in passato, che nell’insieme varrebbero oltre 400 milioni nel triennio: si va da 60 milioni per le polizze assicurative dei viticoltori contro il maltempo a fondi per il museo tattile "Omero" di Ancona, per l’Istituto mediterraneo di ematologia e ancora ad altri per il terremoto del 1968 in Belice!