Finanza innovativa. Ecco le competenze e i requisiti richiesti
Bruno Reggiani, Country Manager Italia di Penta
Quali sono le competenze necessarie per lavorare nel Fintech? Le skills più utili per lavorare nel campo della finanza innovativa sono molto simili a quelle più comuni nei campi delle startup e delle tech company. Nonostante si tratti di finanza, l’ambito Fintech, infatti, è ben diverso dal tradizionale mondo delle banche, nel quale è molto più facile entrare ed operare dopo aver completato un percorso di studi e formazione puramente finanziario e bancario. Proprio perché strettamente connesso al mondo della tecnologia e delle start up innovative, il Fintech è invece aperto a figure e background provenienti da diversi settori, ma con un elemento comune: l’amore per la tecnologia e il desiderio di portare un grande contributo innovativo in un settore statico come quello bancario.
Il settore Fintech attrae così talenti di ogni tipo: Ux designer per la realizzazione di nuove piattaforme intuitive, developer e data scientist per sviluppare gli algoritmi più complessi, esperti di Marketing, Comunicazione e Sale per promuovere efficacemente i nuovi servizi lanciati sul mercato. È facile quindi ritrovare nel Fintech quelle che vengono definite dal World Economic Forum le “skill del futuro”, un mix di soft skill come pensiero creativo, capacità di negoziazione e collaborazione, flessibilità e ottime abilità nella gestione del tempo, e di Hard Skills come il ragionamento analitico, il people management e la capacità di creare una user experience sempre migliore.
Penta, la challenger bank tedesca da poco approdata in Italia, alleata di startup e pmi, grazie alla sua esperienza diretta sia nello sviluppo del proprio business che a quella maturata confrontandosi con i più di 16mila clienti che si affidano ai suoi servizi, ha creato una lista di consigli per chi desidera intraprendere la propria carriera nel mondo Fintech.
La formazione continua e autonoma, grazie anche agli strumenti presenti online, è un primo grande passo per poter compensare il percorso universitario, in particolare nel caso in cui non si fossero approfonditi particolarmente i temi legati all’innovazione, alla tecnologia e al digitale, e per rimanere aggiornati sulle più recenti novità normative che, quotidianamente, influenzano il settore digitale e finanziario. Anche la pregressa esperienza lavorativa in contesti dinamici e innovativi, come le start up, è un elemento molto importante per trovarsi fin da subito a proprio agio nell’ambiente Fintech, un campo che richiede flessibilità quotidiana e forte capacità di adattamento e cambiamento per fronteggiare nuove sfide. Un primo punto di contatto utile con il mondo Fintech sono i numerosi eventi che a Milano, così come nel resto d’Italia, vengono organizzati mensilmente e costituiscono un’opportunità enorme per conoscere personalmente gli attori più importanti del settore e connettersi con le principali fintech italiane, veterane o nate da poco. Ovviamente non può mancare il desiderio di operare in un contesto internazionale, nel quale confrontarsi quotidianamente con colleghi e operatori provenienti da paesi e culture diverse. Il Fintech infatti rappresenta uno dei principali settori per diversità dei talenti che vi operano. La conoscenza del mondo finanziario è quindi, sicuramente, un punto a favore molto importante per chi desidera operare in questo settore, ma non rappresenta la caratteristica principale che recruiter e manager del Fintech ricercano nei propri candidati. Essi infatti prediligono profili più trasversali e dinamici, ben più simili ai profili del mondo tech e start up che del tradizionale mondo bancario, proprio perché il fintech rappresenta l’evoluzione del mondo bancario, un mondo neonato e in continua crescita che necessita di figure smart e con uno sguardo al futuro.
«Il fintech è il settore in cui attualmente la sfida della disruption è maggiore: non si tratta solo di innovare tecnologicamente, ma anche muoversi all’interno di confini fortemente regolati dalla normativa, anch’essa in forte evoluzione. Per questo la conoscenza del settore è un requisito molto importante ma che si può costruire nel tempo, fondamentalmente bisogna essere flessibili e pronti a imparare tutto. Nuove opportunità, di business, di marketing, di collaborazione si aprono ogni giorno e bisogna essere in grado di riconoscerle ed essere pronti a coglierle», afferma Bruno Reggiani, Country Manager Italia di Penta.