La mostra. Fiat, 125 anni di storia tra genialità tecnologica e stile
La Fiat “Mefistofele" che nel 1924 batté il record mondiale assoluto di velocità
Le sue auto possono piacere o meno, possono essere considerate un approccio a una mobilità accessibile rispetto a modelli più elaborati e ridondanti, ma la storia della FIAT va oltre l’evoluzione industriale. Tra genialità tecnologica e stile ha toccato aspetti socio culturali segnando cambiamenti epocali vissuti da più generazioni in un arco di 125 anni. Dunque merita considerazione, rispetto e approfondimento perché parla non soltanto di modelli entrati nel cuore e nelle abitudini della gente, ma anche di uomini e di idee. Fiat ha permesso a molti italiani di cambiare vita e salire su un’auto, comprata personalmente magari a rate o col sacrificio di genitori e nonni. Al tempo stesso la Casa torinese ha scritto una storia avvincente e unica nel contesto industriale del ‘900, da rileggere in una chiave differente e allargata come spiegato dalla mostra intitolata “125 Volte Fiat - La Modernità attraverso l’immaginario FIAT” allestita al MAUTO (Museo dell’Auto di Torino) fino al 4 maggio 2025 e volta a evidenziare e testimoniare l’impatto sociale e la produzione artistica della Casa torinese come riferimento culturale. E’ il prologo a un evento importante, la riapertura entro fine anno del Centro Storico Fiat chiuso da 5 anni, grazie a un progetto ambizioso nato dalla collaborazione tra Stellantis e il MAUTO, importante per la Regione Piemonte e per Torino, per le ricadute turistiche e culturali in grado di generare.
Il Centro Storico Fiat nasce nel 1963 all’interno di un edificio caro all’Avvocato Agnelli, la palazzina Liberty di via Chiabrera, nell’area che vide l’espansione della prima sede del brand, oggi proprietà di Stellantis ma sotto il vincolo della Sovrintendenza alle Belle Arti. Ospita una raccolta di automobili e modelli in scala, di cimeli e manifesti pubblicitari, copre l'intera storia dell’azienda. Sembrava dovesse emigrare (si parlò del Museo Alfa Romeo di Arese), ma Davide Grasso fresco di nomina alla guida di Stellantis Heritage Global ha annunciato che “il Centro Storico Fiat riaprirà entro la fine dell’anno: abbiamo raggiunto un accordo con il MAUTO per gestire e sviluppare il potenziale che abbiamo a disposizione per un più ampio impatto internazionale”.
Si respirano passioni ed emozioni: teatro di patti internazionali (nel 1966 Vittorio Valletta firmò l'accordo con l'URSS per la costruzione dello stabilimento di Togliattigrad), di incontri con gli azionisti e di battaglie sindacali, il Centro Storico Fiat ha vissuto capitoli fondamentali della storia del marchio e dell’azienda. E si ammirano modelli storici: dalla prima vettura 3½ Hp alla “Mefistofele" che nel 1924 batté il record mondiale assoluto di velocità. Ma anche il primo trattore, il Fiat 702 del 1919, l'autocarro 18BL usato dalle truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina per il trasporto ferroviario dagli anni Trenta, il Caccia G91, velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e adottato dalla NATO”.