Festival dottrina sociale. A Verona la sfida di costruire comunità inclusive e solidali
La decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa è dedicata alla «Memoria del futuro». Iniziata lunedì scorso da oggi entra nel vivo con la tre giorni di Verona. Memoria del futuro è un ossimoro scelto per ricordare che siamo tutti parte di una storia più grande di noi. L’obiettivo è recuperare l’originaria ispirazione al bene, rappacificandoci col passato e decisi a costruire un futuro equo e solidale. E saper guardare anche in un momento storico così difficile con fiducia al domani. Il simbolo di questa speranza è l’albero di melograno: una pianta presente sin dall’inizio della storia dell’umanità, che richiama la potenza della vita: è radicato nel terreno, la sua forza è sinonimo di tenacia nelle difficoltà, offre riparo e i suoi frutti, dai chicchi numerosi e diversi, ci parlano di una ricchezza nella diversità. Il festival vuole essere un pezzetto di quel lungo cammino che chiama in causa ogni persona, donna e uomo, a guardare avanti, per costruire il futuro, accettando la sfida, come ci chiede papa Francesco nella Fratelli tutti, di «sognare e pensare a un’altra umanità». «Senza memoria non si va mai avanti – ci ricorda papa Francesco – non si cresce senza una memoria integra e luminosa».
Da oggi il Festival si sposta a come tradizione a Verona, al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra. Verona è la città che negli anni ha sempre animato l’appuntamento sulla Dottrina sociale della Chiesa, voluto da don Adriano Vincenzi.Il programma delle tre giornate e la celebrazione della messa di domenica mattina, celebrata da Nunzio Galantino, saranno in diretta su Telepace, che curerà le riprese. Stasera alle 21,30 l’inaugurazione con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e Helen Alford della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Il tema portante delle giornate di domani e sabato sarà quello dell’«Ecologia integrale, sviluppo economico e democrazia. Il problema dell’emergere di nuovi paradigmi».Il Festival da lunedì è operativo nei territori: 28 città hanno collocato in un luogo simbolico una pianta di melograno. Da Aosta a Mazara del Vallo incontri e convegni vedranno la partecipazione di realtà produttive, associazioni, cooperative, banche e organizzazioni sindacali, per discutere sui temi in primo piano nel territorio e per proporre delle alternative che siano in sintonia con la Dottrina sociale della Chiesa. Costruire comunità accoglienti è la sfida dei lavori in corso nelle diverse città. A Bologna ieri si è svolto il dibattito su «Una rete che si prende cura di chi vive drammatiche esperienze famigliari per motivi di salute» con Gian Luca Galletti, presidente nazionale Ucid, e Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. A Palermo si è parlato di «Costruire comunità inclusive, solidali e fraterne», a Roma del «Benessere della famiglia e complessità umana». Alla fine verrà firmata una Carta dei valori che l’impegno di tutti i soggetti partecipanti alla realizzazione del bene comune, con una particolare attenzione alle vecchie e nuove povertà.Sarà possibile seguire, in streaming, gli eventi su www.dottrinasociale.it e sulle piattaforme indicale localmente.