Ferrari vola nel giorno del
debutto a Wall Street, vestita di rosso per l'occasione. I
titoli della casa di Maranello schizzano a 60 dollari per azione
in apertura, e arrivano a salire fino a quasi 61 dollari, con un
aumento del 17% rispetto ai 52 dollari fissati dall'ipo. Un
balzo che non tocca Fca, in calo a Milano dove cede il 5,2%.
John Elkann, Sergio Marchionne e Piero Ferrari non nascondono
l'emozione e la soddisfazione per una giornata storica, che vede
parcheggiate una decina di 'Rossè fuori dal New York Stock
Exchange e cappellini e giacche rosse circolare sul floor. Con
il simbolo 'Racè e il suono del 'rombò del motore della
Formula 1 che aleggia fuori da Wall Street, Ferrari raccoglie
più di 900 milioni di dollari vendendo 18,8 milioni di azioni,
per una valutazione da 10 miliardi di dollari.
"Il mondo è grande e ci sono enormi opportunità per
Ferrari" afferma il presidente della Casa di Maranello, Sergio
Marchionne. Con la quotazione "iniziamo a capire il vero
potenziale" del marchio, che può espandersi in "campi che
sono correlati all'auto e che possono farla crescere, sempre in
Italia e sempre con italiani". Ora "dobbiamo continuare a fare
bene quello che facciamo, e vincere in Formula 1, che è una
cosa importantissima" mette in evidenza Marchionne, scherzando
su cosa cambierà per Fca dopo la quotazione di Ferrari.
"Continuiamo a fare le vetture senza avere la possibilità di
appoggiarci, perlomeno come immagine, su un marchio di questo
calibro. Torniamo a essere gli sfigati dell'auto..".
La giornata storica potrebbe essere coronata dal via libera
dei lavoratori di Fca al nuovo contratto. Marchionne non si
sbilancia. "Odio fare pronostici, aspettiamo il voto" dice. La
precedente intesa è stata bocciata dai dipendenti, mettendo in
difficoltà il Uaw e il suo presidente, Dennis Williams. Proprio
Williams è da molti visto come un possibile alleato di
Marchionne nella partita delle alleanze. General Motors -
afferma l'amministratore delegato di Fca - resta il partner
ideale ma ce ne sono altri. Ribadendo la complessità
dell'industria automobilistica e la necessità di cambiare il
sistema, Marchionne mette in guardia anche dall'impatto del caso
Volkswagen che "andrà a cambiare la dinamica del mercato".
Soddisfatto dell'operazione Ferrari anche John Elkan, che
suona la campanella insieme a Marchionne. La quotazione è un
primo passo per Ferrari verso una "vita propria. Non c'è dubbio
che l'Italia ha sempre avuto un grande appeal nel mondo per
quello che sa fare bene. E Ferrari ne è una forte prova"
afferma Elkann fuori dal Nyse, mentre centinaia di persone
sostano a contemplare le Ferrari esposte e rubare alcuni scatti
con i vertici della 'Rossa'.
"Enzo" Ferrari "sarebbe contento, ha creduto in questo
paese fin dagli anni 1950, sarebbe molto soddisfatto" mette in
evidenza Piero Ferrari, il vice presidente della Casa di
Maranello, sottolineando di "Non aver mai immaginato un giorno
come questo. A chi gli faceva osservare come con l'ipo sia
diventato miliardario, Piero Ferrari ha risposto: "Ho il 10%
della Ferrari, lo tengo come la casa di famiglia".
Lo strano caso del crollo Fca a Milano
Una giornata di gloria per la Ferrari, ma
Fca crolla a Piazza Affari non appena la Rossa debutta a Wall Street. Le azioni del Lingotto hanno segnato un tonfo intorno alle 15:40 con un minimo a quota 13,5 euro. Poi sono risalite, perdendo però in chiusura il 5,2%. Il tonfo di Fiat Chrysler
Automobiles in Piazza Affari lascia a bocca aperta gli operatori
milanesi. "Non so che tipo di arbitraggi possano essere scattati
in concomitanza al debutto a Wall Street di Ferrari", ha
commentato a caldo un analista. "Numeri alla mano - afferma un
altro gestore - la reazione non è comprensibile né giustificata:
se Ferrari viene collocata a 61 dollari con un bel balzo, allora
anche Fca dovrebbe aumentare di valore. Non si capisce,
questo
mercato è incomprensibile".