Economia

Pandemia. Caro-Covid in farmacia: spesi 58 milioni di euro in tamponi a gennaio

Redazione Economia venerdì 4 febbraio 2022

Coda davanti alla farmacie a Milano durante le vacanze di Natale

In farmacia gli italiani hanno speso 2,3 miliardi in un anno. In gran parte per prodotti legati alla pandemia. Un paniere composito, fatto di mascherine, tamponi, gel igienizzanti, saturimetri, termometri, vitamine, calmanti e prodotti per tosse e raffreddore. Fare i test antigenici in farmacia è costato 140 milioni di euro, con il numero dei tamponi letteralmente esploso nell'ultima settimana dell'anno e salito a 58 milioni nel mese di gennaio 2022. Altri 143 milioni sono stati spesi per l'acquisto di mascherine.

Secondo i dati diffusi da Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario e farmaceutico, mentre nel mese di gennaio 2021 sono stati effettuati in farmacia 148 mila tamponi antigenici, a settembre, prima dell'obbligo del Green Pass sul lavoro sono diventati 586 mila, per un totale di 17,7 milioni di euro. Con l'introduzione del Green Pass a ottobre il numero è salito a 844 mila, a novembre i tamponi somministrati in farmacia sono aumentati ulteriormente a un milione e 58 mila unità per un valore di quasi 30 milioni di euro. Nell'ultima settimana del 2021 è stato registrato un aumento del 15,8% rispetto alla settimana precedente.Il fatturato delle farmacie in mascherine è pure aumentato per via dell'introduzione dell'obbligo delle Ffp2 sui mezzi di trasporto nelle ultime due settimane dell'anno passato.Per quanto riguarda gli igienizzanti per le mani, l'andamento nell'anno è stato stabile, con un aumento nelle ultime settimane.

Iqvia insomma rileva «l'effetto Omicron sulle farmacie» e annuncia che si prospetta un forte aumento dei numeri fatturati dalle farmacie italiane nell'arco del 2021. Infatti l'aumento rispetto all'anno precedente è di circa il 3,5%, arrivando a ricavi per 24,56 miliardi di euro. Anche a volumi l'aumento è molto sostenuto, e sfiora il +2%, pari a 2,45 miliardi di pezzi venduti. Rispetto al 2020, anno caratterizzato dal lockdown, la crescita è considerevole. L’accelerazione della variante Omicron e l'introduzione del Green Pass obbligatorio per recarsi al lavoro hanno provocato lunghe code davanti alle farmacie. Per i farmacisti è stato un impegno che ha richiesto risorse qualificate umane ed economiche e che, in alcuni casi, particolarmente nelle piccole realtà, ha inciso negativamente sulla vendita di altri prodotti.