Economia

Farmaceutica. Un settore di eccellenza che forma in proprio

Maurizio Carucci martedì 11 giugno 2024

L'inaugurazione del campus di formazione della farmaceutica a Roma

L’industria farmaceutica in Italia è un settore strategico per la salute, gli investimenti, l’occupazione e la sicurezza nazionale. Il nostro Paese è leader in Europa e le imprese vogliono continuare a investire e a creare occupazione di qualità, puntando anche sulla formazione. I principali dati dimostrano che può farcela. L'industria farmaceutica conta infatti circa 70mila addetti altamente qualificati. Una cifra che negli ultimi cinque anni ha registrato una crescita dell'8,5%, con un picco del 15% di giovani e donne. Gli under 35 sono circa 16mila persone (il22,6% del totale). Inoltre - sempre secondo i dati di Farmindustria - sono più di 280 le aziende con almeno dieci addetti. Le prime cinque regioni per dipendenti sono Lombardia (25.400 addetti diretti, 56mila con i fornitori diretti), Lazio (12mila addetti diretti, oltre 26mila con i fornitori diretti), Toscana (circa 8mila addetti diretti, 17mila con i fornitori diretti), Veneto (5.300 addetti diretti, 11.600 con i fornitori diretti) ed Emilia Romagna (4.800 addetti diretti, 10.500 con i fornitori diretti). La produzione è di circa 52 miliardi euro, con 49 miliardi di export, a crescente valore aggiunto. Ci sono 3,3 miliardi di investimenti in produzione e R&S (ricerca e sviluppo), più di 700 milioni all'anno investiti in studi clinici (dove per ogni euro investito dalle aziende, il Servizio sanitario realizza un vantaggio complessivo di quasi tre euro). Le donne sono il cuore pulsante della ricerca: il 53%. Rappresentano il 45% del totale e il 46% di quadri e dirigenti. Tuttavia bisogna affrontare rapidamente alcuni snodi fondamentali: il grave problema del payback con interventi normativi da applicare al più presto, usando le risorse già stanziate per la farmaceutica e senza ulteriori oneri per la finanza pubblica; la tutela della proprietà intellettuale e la disponibilità di incentivi efficaci per gli investimenti sull’intero territorio nazionale; la garanzia della presenza e della massima attenzione sui dossier Ue sulla farmaceutica per valorizzare l’interesse nazionale; l’introduzione di regole aggiornate all’evoluzione del settore e all’innovazione sempre più veloce che genera.

Scuola Farmindustria e Campus Pharma Academy

Le risorse umane rappresentano un punto di forza del settore e tra i principali elementi di attrazione degli investimenti. Non è un caso che si sia registrato un aumento dell’occupazione del 9% tra il 2017 e il 2022, con picchi del 16% per i giovani e del 13% per le donne. E proprio per valorizzare i giovani assunti nelle imprese da diversi anni Farmindustria promuove una Scuola a loro dedicata con l’obiettivo di far conoscere meglio e sempre di più i diversi aspetti in cui ogni giorno opera l’industria farmaceutica. In nove edizioni il numero complessivo di partecipanti ha superato i 3mila. «Formazione, competenze, partnership, network: sono gli elementi chiave per cogliere le opportunità innovative che la grande trasformazione tecnologica e digitale mette a disposizione - spiega Marcello Cattani, presidente di Farmindustria -. Nella farmaceutica viviamo un’epoca di accelerazione sia quantitativa –
con oltre 20mila nuovi farmaci in sviluppo e 1.600 miliardi di investimenti in R&S previsti nel mondo tra il 2023 e il 2028 – sia
qualitativa – con cure sempre più mirate e personalizzate che richiedono competenze nuove e multidisciplinari, strategiche al pari delle materie prime». Senza dimenticare il contributo alla formazione attraverso iniziative specifiche.

Un esempio è il Campus Pharma Academy dalla Fondazione Its-Istituto tecnico superiore per le Nuove tecnologie della vita di Pomezia (Roma) e Farmindustria inaugurato lo scorso luglio. Il progetto - avviato nel 2019 – ha l’obiettivo di far acquisire agli studenti le competenze tecniche necessarie per la formazione delle figure professionali richieste dall’industria farmaceutica. Il Campus è un contesto residenziale che offre agli studenti, in un unico luogo, aule didattiche, laboratori, start up, alloggi e servizi ricreativi. Una struttura che permette di migliorare l’attrattività degli Its e della formazione terziaria. E favorisce l’orientamento degli studenti per raggiungere l’obiettivo Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza degli Its che è quello di raddoppiare gli iscritti. La collaborazione tra Fondazione Its e Farmindustria ha già ottenuto risultati importanti: cinque corsi attivati (tecnici di laboratorio, addetti alle camere sterili, tecnici per il controllo e l’applicazione delle Gmp, addetti alla supply chain, addetti per il controllo di qualità); 96 studenti in formazione: 35% di donne, ben al di sopra della media di donne iscritte in percorsi Stem, 15% studenti provenienti da aree lavorativamente svantaggiate, a testimonianza che questa collaborazione può essere modello per il Sud, 10% studenti già laureati o iscritti all’Università. L’obiettivo è arrivare nei prossimi anni a 3/400; 97 manager aziendali coinvolti nella didattica (92% del totale dei docenti); 90% didattica erogata dalle imprese; 100% tasso di placement; 100% tasso di coerenza tra studi e occupazione.

Inoltre sono state premiate a Roma da Farmindustria le otto scuole che hanno partecipato al progetto Alternanza Scuola Lavoro nel settore Farmaceutico. Un premio di 1.000 euro ciascuno che gli istituti dovranno destinare a migliorare l’offerta formativa, la strumentazione didattica e i laboratori. Finora, nell’ambito del progetto di Alternanza, sono stati avviati tre percorsi triennali che hanno raccolto negli anni la partecipazione di oltre 40 aziende con più di 100 esperti aziendali, 18 scuole tra Lazio,
Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia; più di 400 studenti; oltre 1.000 ore di formazione erogata tra lezioni frontali, project work e visite aziendali in Farmindustria e nelle aziende, anche in modalità on line.


Le iniziative delle aziende

Sono 16 e hanno in media 26 anni i giovani talenti selezionati mediante il progetto dell’Iai (Inflammation and Auto Immune disease) Academy di Incyte, azienda biofarmaceutica globale focalizzata sulla ricerca di soluzioni innovative, in grado di rispondere a importanti bisogni terapeutici non ancora soddisfatti. La task force di giovani talenti andrà a consolidare la nuova Business Unit dedicata alle patologie infiammatorie e autoimmuni, che ha l’obiettivo di trasformare il paradigma di trattamento nell’ambito di malattie dermatologiche in cui persiste un elevato unmet need, quali vitiligine, dermatite atopica e idrosadenite suppurativa.

«Il progetto dell’Iai Academy nasce dalla consapevolezza che oggi realtà come Incyte hanno un ruolo più ampio e articolato, che si estende oltre i confini dell’azienda - commenta Onofrio Mastandrea, vicepresidente e general manager di Incyte Italia –. Il concetto di responsabilità sociale si traduce nella capacità di generare un valore condiviso, che impatta anche la comunità in cui l’azienda opera. L’Iai Academy è un esempio concreto di come sia possibile riunire la dimensione del business con quella sociale: attraverso l’ingresso in azienda di questi giovani talenti abbiamo aumentato la nostra competitività e, al tempo stesso, contribuito a facilitare l’incontro tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro. Incyte è un’azienda orientata al futuro, crediamo fortemente nel potenziale delle nuove generazioni e nell’importanza di investire sullo sviluppo dei giovani talenti: questo progetto ribadisce il nostro impegno, che desideriamo portare avanti insieme alle istituzioni e all’accademia».

Con questo modello di talent acquisition, Incyte vuole inoltre contribuire ad avvicinare le nuove generazioni al biotech, un settore in forte crescita e ricco di opportunità professionali, di cui tuttavia sembra non esserci sempre piena consapevolezza al termine dei percorsi di formazione universitaria.

Un’indagine commissionata da Incyte e condotta da Emg Different, ha esplorato la percezione delle aziende biotech in ambito lifescience su circa 300 giovani laureati e laureandi in facoltà scientifiche con una media di 23 anni di età. Oltre la metà degli intervistati ha confermato il proprio interesse a intraprendere un percorso professionale nel settore, motivato soprattutto dalla possibilità di contribuire alla salute pubblica e migliorare la vita delle persone. A fronte di ciò, il 51% del campione non ha mostrato familiarità con le figure professionali operanti all’interno di un’azienda biotech e addirittura il 73% non ha saputo citare spontaneamente alcun ruolo professionale in questo settore.

La collaborazione tra aziende e Università è fondamentale per aiutare i giovani ad acquisire maggiore consapevolezza e garantire un’integrazione crescente tra formazione e lavoro, specialmente in settori altamente specializzati come quello delle biotecnologie applicate alla salute.

Per le attività di ricerca e sviluppo del mondo farmaceutico così come in ambito clinico e sanitario, i dati rappresentano una sfida da gestire, ma anche un’opportunità da sfruttare. Oggi, è sempre più critica la capacità di estrarre in modo efficace e rapido contenuti scientifici e biomedici per lo sviluppo di nuovi farmaci e per la gestione di trial clinici. Occorre infatti fare i conti con la complessità delle diverse fonti di dati da cercare e analizzare, con le licenze commerciali e le restrizioni di accesso ai dati, con la mancanza di granularità e la disomogeneità delle tassonomie usate comunemente dagli strumenti di ricerca: elementi complessi, che rallentano il processo e rendono l’integrazione delle diverse conoscenze difficile e dispendiosa. La convergenza di queste sfide in un settore in rapida evoluzione come quello Life Sciences ha un impatto significativo, con il rischio di creare ritardi, vanificando gli enormi sforzi orientati allo sviluppo dei farmaci e alla ricerca clinica. In questo contesto, tecnologie avanzate come quelle di intelligenza artificiale stanno generando un valore significativo. Expert.ai lancia Insight Engine, un innovativo motore di ricerca per il mercato Life Science. Sfruttando avanzate funzionalità di intelligenza artificiale per comprendere il linguaggio e analizzare informazioni testuali su larga scala, Insight Engine estrae e aggrega contenuti scientifici, sintetizza conoscenze, ricava e correla informazioni rilevanti. Insight Engine for Life Sciences sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare su larga scala informazioni scientifiche e biomediche (pubblicazioni specifiche, esiti di trial clinici, fonti aperte selezionate eccetera), aggregare e sintetizzare conoscenze, estraendo e correlando i dati più rilevanti per la ricerca farmaceutica e le attività clinico-sanitarie.