Una buona notizia alle famiglie numerose.
Ai fini del diritto alle «maggiorazioni» previste per il nuovo Auu-Assegno unico universale, si contano anche i figli per i quali l’assegno non spetta (per esempio i figli con più di 21 anni d’età). A precisarlo è l’Inps (messaggio n. 1714/2022) riservandosi di comunicare con successivo messaggio il rilascio degli aggiornamenti al modello di domanda, proprio per consentire di dichiarare il numero di ulteriori figli non compresi nella domanda, e comunque a carico, da considerare solo ai fini del calcolo delle maggiorazioni. L’Inps fornisce varie precisazioni alla nuova disciplina dell’Auu, che ha preso il via quest’anno e viene erogato, annualmente da marzo a febbraio dell’anno successivo, con riferimento ai figli fino a 21 anni d’età. L’Auu, si ricorda, è un beneficio economico, erogato mensilmente dall’Inps, in un importo determinato in base alla condizione economica della famiglia misurata dall’Isee. Per ogni figlio successivo al secondo l’importo base di Auu è maggiorato di 85 euro mensili, in presenza di un Isee pari o inferiore a 15mila; per Isee superiori, la maggiorazione si riduce progressivamente fino a raggiungere la soglia minima di 15 euro, in presenza di un Isee pari o superiore a 40mila euro. Inoltre, ai nuclei familiari che presentano quattro o più figli, spetta un’ulteriore maggiorazione forfetaria di 100 euro mensili.L’Inps precisa che, in presenza di figli di genitori diversi, le due maggiorazioni spettano ai soli soggetti per i quali è accertato il rapporto di genitorialità con i figli. Per esempio, in un nucleo familiare con quattro figli in cui i due genitori facenti parte del nucleo individuato ai fini Isee hanno in comune soltanto tre dei quattro figli dichiarati nella Dsu (la dichiarazione sostitutiva unica, che è la domanda di Isee) la maggiorazione spetta al 100% al genitore, madre o padre, di tutti e quattro i figli del nucleo familiare. In secondo luogo, l’Inps precisa che, per calcolare il numero totale di figli ai fini della verifica del diritto alla maggiorazione, si considerano «tutti i figli a carico», anche se per alcuni di loro non spetta l’Auu (per esempio, perché con età che supera i 21 anni). Per verificare il “carico” di un figlio nel nucleo familiare ai fini del diritto all’Auu, si ricorda che non va applicato il tradizionale criterio “fiscale”, ma il criterio “di appartenenza al nucleo familiare dichiarato ai fini Isee” (le persone presente in questo nucleo, sono considerate “a carico” ai fini dell’Auu). Infine, l’Inps ha fatto riserva di comunicare con successivo nota il rilascio degli aggiornamenti al modello di domanda, per consentire di dichiarare il numero di ulteriori figli non compresi nella domanda e in nessun’altra domanda di Auu, ma comunque a carico, e da considerare solo per il calcolo delle maggiorazioni per i nuclei numerosi. Operazione che potranno/dovranno fare anche quanti stiano già intascando l’Auu e che potranno così richiedere la maggiorazione anche per i mesi arretrati.