Economia

Prestiti. Fabi: dai mutui per la casa ai finanziamenti per l'auto, è pioggia di aumenti

Redazione economia sabato 6 maggio 2023

I tassi dei nuovi mutui e di quelli già accesi a tasso variabile sono destinati a crescere nei prossimi mesi

Rate più care: da quelle dei mutui, raddoppiati quelli a tasso fisso a distanza di un anno, fino ai finanziamenti per acquistare un auto (per comprare una macchina da 25mila euro in 10 anni si rischia di spendere fino a 8.200 euro in più rispetto al 2021). A calcolare l'effetto sui prestiti dopo l'ultimo rialzo dei tassi della Bce è la Fabi. Dal dossier della federazione autonoma bancari italiani emerge che le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l'acquisto di una casa. "Con questo ennesimo rialzo del costo del denaro, saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d'interesse su tutti i tipi di finanziamento", sottolinea la federazione.

Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono inevitabili, con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 3,75 per cento. Comprare un'automobile a rate, per esempio un modello da 25.000 euro, potrebbe costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 12,7%, oltre 8.200 euro in più rispetto al 2021.

Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile dovrebbe salire del 50-60%. "L'ennesimo aumento del costo del denaro da parte della Banca centrale europea rappresenta un altro pesantissimo macigno sui prestiti bancari e sull'intera economia italiana. - dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni - I rischi sono due: un rallentamento molto forte del mercato immobiliare e dell'edilizia e una riduzione molto evidente degli investimenti delle imprese, che frenerà l'occupazione. Come un film già visto, alla decisione della Federal reserve americana, è seguita la decisione fotocopia della Banca centrale europea".