Iniziativa. Per una cultura d'impresa al femminile
Sempre più italiane diventano imprenditrici
Un'agorà digitale in cui esponenti riconosciute nelle aree dell'economia, della finanza del crowdfunding e B-corporation discuteranno di idee, modelli e buone pratiche per promuovere lo sviluppo di una cultura di
impresa al femminile e supportare le donne a trasformare le difficoltà di fare impresa in opportunità di crescita. È WomenUp, l'evento digitale, ideato e prodotto da Womanboss, che dal 22 gennaio all'1 marzo si articolerà in sette webinar. «Ho la profonda convinzione che nessun talento debba restare indietro - spiega Alessia D'Epiro, formatrice, coach professionista e fondatrice del progetto Womanboss -. Per questo ho ideato WomenUp: un'opportunità in più per tutte le donne di essere accolte e sostenute nello sviluppare il proprio sogno imprenditoriale». È possibile iscriversi gratuitamente a tutti i webinar collegandosi al link: https://info-71fe0.gr8.com/.
«L'Osservatorio sull'imprenditoria femminile, realizzato da Confartigianato, ha rilevato come le donne italiane siano tra le più intraprendenti d'Europa - si legge in una nota stampa di Womanboss -. Un dato che purtroppo non può confortare se si pensa che il nostro Paese è, però, agli ultimi posti nell'Unione Europea per occupazione delle donne con figli e condizioni per conciliare lavoro e famiglia. Il report evidenzia, infatti, che in Italia sono ben un milione e 661mila le donne che svolgono attività indipendenti: un primato europeo, considerando che il Regno Unito si ferma a quota 1.641.300 e la Germania a 1.469.000. Un record che viene oscurato dal tasso di occupazione delle donne con figli che è 53,2% (quello senza figli è pari al 56,9%) e che fa dell'Italia il fanalino di coda d'Europa, dove il tasso medio di occupazione delle madri lavoratrici è il 71,3% (in Svezia arriva all'87,4%). Un altro dato importante emerso dall'Osservatorio sottolinea che la nostra spesa pubblica è fortemente sbilanciata sul fronte di pensioni e spesa sanitariaper anziani, che ammonta a 270,3 miliardi di euro, mentre per le famiglie e i giovani si ferma a 25,2 miliardi, pari al 3% della spesa totale della P (rispetto al 3,7% della media Ue) e all'1,5% del Pil (rispetto all'1,7% della media Ue)».«Questo tempo fatto di attesa, di incertezza e cambiamenti, ha avuto un ulteriore impatto negativo sulla vita di alcune donne ed è stato un forte sprone per altre - continua Womanboss -. Dopo il periodo di permanenza forzata in casa, in molte è rinato prepotentemente il desiderio di riprendere in mano il proprioprogetto imprenditoriale, o di farlo crescere, e prendersi del tempo per coltivare cultura e competenze per trasformarle in opportunità. Proprio da questo ascolto nasce WomenUp».
Sono previsti gli interventi di: Alessia D'Epiro e Alessia Centioni, political advisor al Parlamento europeo e presidente di Ewa (European Women Alliance) con l'incontro introduttivo del 22 gennaio Che nessun talento sia lasciato indietro; Marta Dall'Omo, project manager di Produzioni dal basso per Crowdfunding: sostegno dal basso per un alto impatto sociale del 25 gennaio; Anna Cogo, benefit unit officer Nativa e co-founder B Women Italy, l'1 febbraio parlerà di B-Corporation: quando il business crea valore sociale e sostenibilità ambientale. E ancora: Angela Santi, angel investor e membro di Angels for Women, che, l'8 febbraio ci introdurrà nel mondo dell'Investire al femminile; Claudia Segre, presidente della Global Think Foundation, che ci guiderà nel Risparmio, investimento e libertà: i pilastri dell'educazione finanziaria il 15 febbraio; e Anna Fasano, presidente di Banca Popolare Etica, che il 22 febbraio parlerà di Finanza al femminile. L'1 marzo concluderà il ciclo di incontri Alessia D'Epiro con l'intervento Come capire se la tua idea funziona e ne vale un'impresa, che sarà tradotto anche nella lingua dei segni.