I dati. Eurozona, indici Pmi ancora sotto le stime. Male la Germania
Ancora sotto le stime i dati degli indici Pmi. A luglio, l'Indice Hcob Pmi Flash della Produzione Composita dell'eurozona destagionalizzato, calcolato sulla base dell'85% circa delle consuete risposte dell'indagine di S&P Global, è sceso a 48,9 punti dai 49,8 di giugno, registrando il valore più basso dallo scorso novembre. Dopo 5 mesi di crescita mensile consecutiva, l'ultimo valore ha segnalato la seconda contrazione mensile consecutiva della produzione. Il tasso di contrazione ha guadagnato terreno dopo il marginale declino registrato a fine del secondo trimestre. Nello specifico, il Pmi manifatturiero nell'area dell'euro è sceso a 42,70 punti a luglio dai 43,40 di giugno, lievemente sotto le stime del mercato a 43,5. Il Pmi dei servizi è calato a 51,10 punti dai 52 di giugno, con attese a 51,5 punti.
A luglio l'afflusso di nuovi ordini è diminuito notevolmente, indicando il maggior crollo dallo scorso novembre. In particolare, il calo dei nuovi ordini ha superato quello della produzione ad un tasso mai osservato da febbraio 2009, suggerendo quindi che le aziende nei prossimi mesi ridurranno ancora di più la loro produzione in risposta al peggioramento della domanda. All'inasprimento del calo dei nuovi ordini del settore manifatturiero, con un valore che testimonia uno dei declini maggiori dal 2009, si è aggiunta la prima contrazione dei nuovi ordini del settore dei servizi in sette mesi.
L'economia tedesca, in particolare, è entrata in territorio di contrazione a luglio, in coincidenza con un peggioramento della produzione manifatturiera e un rallentamento sostenuto nella crescita dell'attività dei servizi. Nel frattempo, le aspettative delle imprese sull'attività futura sono diventate negative per la prima volta quest'anno, il che si è riflesso in un indebolimento della creazione di posti di lavoro rispetto ai forti tassi osservati nel secondo trimestre. Il Pmi composito è sceso per il terzo mese consecutivo a luglio (dai 50,6 punti di giugno a 48,3); l'indice si è spostato in territorio di contrazione sotto i 50 punti per la prima volta da gennaio. I livelli di produzione manifatturiera sono diminuiti per il terzo mese consecutivo e al tasso più rapido da maggio 2020 (Pmi manifatturiero a 38,8 da 40,6 punti), a causa del rapido calo della domanda di beni. Nel frattempo, la ripresa dell'attività dei servizi ha continuato a perdere slancio poiché la crescita è rallentata al minimo da cinque mesi (indice a 52 punti dai 54,1 di giugno), appesantita da un nuovo calo degli afflussi di nuovi lavori in tutto il settore.