CRISI. Madrid chiede aiuto alla Ue per le banche
La Spagna chiederà ai partner della zona dell'euro un aiuto per ricapitalizzare le sue banche. E l'Eurogruppo si è dichiarato disponibile ad intervenire fino a 100 miliardi di euro.Dopo tre ore di confronto tra i ministri delle finanze della zona euro, la Spagna ha dunque riconosciuto di avere bisogno di un sostegno esterno. Ma ha ottenuto dai partner condizioni limitate al settore finanziario e bancario e, soprattutto, di escludere dal prestito un ruolo diretto del Fondo monetario internazionale, che avrà solo un ruolo di sorveglianza sulle riforme. Il prestito passerà attraverso il fondo salva-stati Efsf.JUNCKER, SERVE SOLUZIONE RAPIDA PER SPAGNALa situazione della Spagna non è comparabile a quella della Grecia, ma per le banche spagnole serve una soluzione rapida: è la posizione del presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. "La soluzione deve arrivare rapidamente", ha dichiarato ad una radio tedesca.MONITO LAGARDE, EUROPA A UN BIVIO, AGISCA SUBITO"L'Europa è a un bivio": è il monito del numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, che esorta i leader europei ad agire subito per arginare la crisi. "I responsabili politici della Ue devono mettere a punto una road map chiara per finire il lavoro fatto finora", ha detto, sottolineando come "non bastano semplicemente obiettivi a cinque o dieci anni, ma servono azioni per le prossime settimane e i prossimi mesi".FMI: AGIRE PRESTO, ALMENO 40 MLD EURO PER BANCHEIl sistema bancario spagnolo ha bisogno di almeno 40 miliardi di euro per mettersi al riparo da un ulteriore deterioramento della crisi economica e finanziaria. Perché se gli istituti più grandi mostrano di essere sufficientemente capitalizzati, molte altre banche restano "vulnerabili", nonostante gli sforzi compiuti dalle autorità di Madrid e dalla Bce. Questo il giudizio del Fondo monetario internazionale (Fmi) che tira le conclusioni dei propri stress test. Stress test i cui risultati confermano le preoccupazioni per lo stato di salute di un sistema bancario - sottolinea il Fondo -che negli ultimi quattro anni è stato colpito da una crisi "senza precedenti nella storia moderna", con una ristrutturazione che "inizialmente è andata avanti lentamente". Questo non ha fatto altro che aggravare le cose, col risultato che "la qualità degli asset bancari ha continuato a deteriorarsi" provocando una grave stretta creditizia e accentuando la dipendenza dai fondi della Bce per poter continuare ad avere accesso sui mercati. Il Fondo riconosce quindi come "le autorità spagnole di recente hanno accelerato le riforme del sistema finanziario", compiendo "significativi progressi". Nonostante ciò l'invito alle autorità di Madrid è chiaro: "Bisogna agire rapidamente e non risparmiare sforzi per recuperare la fiducia nel sistema finanziario e preservare la sua stabilità". Ecco quindi la necessità di una iniezione di capitali per almeno 40 miliardi di euro, per rafforzare le molte banche che non reggerebbero l'urto di nuovi schock economici e finanziari. E per adempiere a quelli che sono gli obblighi e i requisiti patrimoniali previsti da Basilea III. Ma - sottolinea il Fondo - sono molti di più i soldi che serviranno, se si prendendo in considerazione anche i costi di ristrutturazione e la riclassificazione dei prestiti. La buona notizia è che dagli stress test targati Fmi non sono emerse particolari criticità sugli istituti bancari più importanti. Ma questo di certo non elimina i rischi di un tracollo del sistema finanziario spagnolo e di un contagio ad altri Paesi.