La questione esodati scalda gli animi di Lega Nord e sindacati. Proteste e occupazioni hanno contraddistinto la giornata di ieri. Il leader dei leghisti,
Matteo Salvini, ha presidiato – per circa tre ore e mezzo – l’ingresso del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), insieme con Cgil Cisl e Uil e 300 esodati. Poi i parlamentari leghisti hanno occupato simbolicamente i banchi del governo alla Camera e al Senato. «Durante tutta la mattinata – ha spiegato Salvini uscendo dal ministero– né Renzi né nessun ministro si è degnato di trovare dieci minuti per dare una risposta alle centinaia di uomini e donne massacrate dalla legge Fornero sulle pensioni. La legge è infame e il governo deve risolvere il problema esodati subito. Se fanno in fretta gli diamo una mano, altrimenti diventiamo cattivi». Intanto i ministri Padoan e Poletti hanno assicurato che l’esecutivo è «impegnato a trovare soluzioni e dare una risposta alle situazioni di disagio». Ma Salvini non è soddisfatto delle garanzie: «La legge Fornero a novembre compie quattro anni e io mi sono rotto di sentire il governo che dice di 'essere al lavoro'. Ha tempo di occuparsi di tutto il resto, tranne che di quella legge». I rappresentanti sindacali, invece, sono stati ricevuti dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, ma si sono detti «assolutamente insoddisfatti ». Della platea di 170 mila 'salvaguardati', per i quali sono stati stanziati 11,6 miliardi, sono state finora accolte 116mila domande, 2mila in più degli ultimi dati ufficiali dell’Inps. Le pensioni già liquidate sarebbero 83 mila rispetto alle 78mila indicate dei dati di luglio. Ma la 'triplice' chiede una soluzione strutturale al problema degli ultimi 50mila lavoratori senza stipendio e senza pensione. «È indegno lasciare le persone senza pensione e salario. Il governo si convinca: la Fornero va cambiata», afferma il segretario generale della Cisl
Annamaria Furlan in un tweet. Il leader della Uil
Carmelo Barbagallo invoca «per gli esodati chiarezza e certezze, subito». «Mancava solo che il governo si pentisse – aggiunge Barbagallo –. Aveva accettato di introdurre la flessibilità verso il pensionamento e poi ci ha ripensato». Infine
Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil: «Il governo ha preso tempo, ha detto che non è pronto e che ci darà una risposta tra due settimane. Noi vogliamo fatti concreti e non molliamo: continueremo a essere in piazza». Ad appoggiare le richieste dei sindacati il presidente della commissione Lavoro della Camera,
Cesare Damiano, per il quale «il problema degli esodati va risolto prima della legge di Stabilità: dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il fondo esodati».