Economia

EoF. Elizabeth e il business etico per Big America

Angela Napoletano sabato 15 gennaio 2022

Elizabeth Garlow

Figlia di Detroit, cittadina del mondo, esperta in economia di appartenenza. Elizabeth Garlow, 36 anni, si presenta così. Ha studiato spagnolo, scienze politiche ed economia al Kalamazoo College, in Michigan, istituto incluso dal 2012 nella prestigiosa guida statunitense delle 'scuole che cambiano la vita'. Di esperienze rilevanti ne ha infatti avute diverse, compresa una consulenza alla Casa Bianca durante la presidenza di Barack Obama per l’iniziativa, 'Promise Zones', contro povertà e disoccupazione. Quelle che però l’hanno trasformata più di altre sono altre: la nascita di Sofia, la piccola partorita qualche mese fa, e l’incontro con la comunità di Economy of Francesco.

L’adesione al network di giovani imprenditori e accademici che, su sollecitazione di Papa Francesco, studiano soluzioni per un’economia più sostenibile e attenta agli ultimi, racconta, «ha completamente stravolto la mia vita perché ha cambiato la traiettoria che lega le relazioni al lavoro». Come la maternità. Elizabeth, nata e cresciuta in una famiglia cattolica, non è nuova ai temi che avvicinano la religione alla finanza (e viceversa). Li esplora da quando, anni fa, ha conosciuto il movimento internazionale dei Focolari, il 'popolo nato dal Vangelo' fondato da Chiara Lubich nel 1943. Alla cosiddetta Economia di Comunione, iniziativa che da trent’anni impegna i focolarini in progetti di imprenditoria e giustizia sociale nel mondo, ha dedicato la sua tesi di laurea. Esperienza, spiega, «che mi ha convinto a proseguire studi e lavoro su ciò che lega la fede e le tradizioni spirituali, in particolare cattoliche, ai principi morali dell’economia, intersezione in cui maturano politiche e pratiche per un’economia più giusta». La lettera che annunciava il lancio di Economy of Francesco, ricorda, «è arrivata nel mezzo di un piccolo incontro di preghiera tra giovani professionisti statunitensi interessati alle applicazioni economiche degli insegnamenti della Chiesa cattolica».

La decisione di partecipare fu quasi scontata. Membro del villaggio virtuale dedicato a 'Finanza e Umanità', la neomamma statunitense descrive con entusiasmo il lavoro di analisi e discussione avuto in questi mesi all’interno della rete globale di EoF e l’importanza del confronto che dura ancora oggi. Prima di quest’esperienza, spiega, «sentivo che il mio sforzo a favore dell’economia solidale era un po’ isolato». Adesso non lo è più. «C’è una rete di supporto – sottolinea – cosa che fa una grande differenza». A livello personale e professionale. Il risultato forse più tangibile di questo percorso è la nascita di 'Francesco Collaborative', progetto diretto insieme a Felipe Witchger, esperto in investimenti, che promuove attraverso workshop e seminari l’approccio etico e solidale alla gestione degli affari nel tessuto industriale dell’America del Nord. Il pubblico che l’iniziativa cerca di intercettare, precisa Elizabeth, è rappresentato dagli 'imprenditori di frontiera', titolari di aziende che presidiano la linea di confine tra presente e futuro, e che per questo sono più inclini a immaginare nuove forme di progresso. Umano ed economico. Per singoli e comunità. «Li aiutiamo a capire – precisa – come i concetti tradizionali di business e management possono essere rivisitati in modo pratico, oltre che teorico, alla luce dell’appello a un’economia solidale. Li incoraggiamo a condividere opportunità di investimento, a guardare al processo decisionale come gruppo». «Una sfida enorme», ammette. Ma a cui non ha alcuna intenzione di sottrarsi. «Per il bene di mia figlia», precisa, e delle generazioni future. «Il paradigma economico al momento dominante – spiega – può perpetuare le disuguaglianze e lacerare in profondità il tessuto sociale. In questo contesto è estremamente difficile che tutti, non solo alcuni, stiano bene». Elizabeth è però ottimista: «il cambiamento è possibile». Come l’esperienza di Economy of Francesco insegna, «quando ci si confronta con autenticità e umiltà, è davvero possibile cambiare il corso della vita degli altri, realizzare ciò per cui si lavora».