Continua il boom di richieste di personale qualificato per il settore dell’edilizia anche per il 2023, in cui si prevede un aumento del 25% delle opere pubbliche con l’avvio dei cantieri finanziati dal Pnrr.
Muratori specializzati e qualificati, manovali, carpentieri, cappottisti, idraulici, pavimentisti, assistenti cantieri sono tra le mansioni più ricercate nel settore, ma allo stesso tempo sempre più difficili da trovare. L'Agenzia per il lavoro
Orienta ha stimato, al momento, una ricerca di
oltre 150 di queste figure. Il comparto è di fronte un preoccupante cortocircuito: da un lato le figure specializzate sono tutte collocate e spesso hanno un’età intorno ai 50anni, dall’altro per molti giovani questo tipo di professione non è attrattiva e per coloro che sono disponibili si evidenzia una scarsa qualificazione e specializzazione. Si conferma, tuttavia, una disponibilità verso questi lavori da parte di cittadini immigrati che in parte sopperiscono a tale carenza, ma allo stesso tempo manca una formazione e qualificazione adeguata.
La crisi dell’edilizia negli anni precedenti (che ha fatto perdere molte professionalità) e la ripresa di questi due anni, grazie anche a misure come il Superbonus, sono all’origine della carenza di personale qualificato. Negli ultimi dieci anni, infatti, il settore ha subito una forte crisi nell’edilizia civile, residenziale e abitativa oltre allo stallo delle gare d’appalto pubblico che hanno generato un impoverimento del bacino di imprese e di conseguenza di professionalità specializzata disponibile, migrata in questi anni in altri ambiti produttivi. In questi ultimi due anni, per contro, la ripresa a seguito di misure governative di forte sostegno ha prodotto una imponente e repentina richiesta di profili di settore, ma a fronte di una scarsa disponibilità sul mercato. Oltre alle figure già elencate, inoltre, mancano sempre di più gruisti, palisti, minatori, fresisti, fuochini, topografi, tutte figure che servono, per esempio, per i lavori come quelli dell’alta velocità Napoli-Bari. Ricordiamo che il settore edilizia è cresciuto del +21,1% nel 2021 e del +12% nel 2022 (dati Osservatorio Ance). «Il settore dell’edilizia ha un bisogno strategico di manodopera specializzata che attualmente il mercato del lavoro non è in grado di soddisfare. È necessario avviare un imponete piano di formazione e riqualificazione professionale verso il settore che tenga conto di una molteplicità di mestieri e mansioni in forte ridimensionamento, con un evidente rischio di stallo. Ma, è ancora più necessario avviare una campagna di promozione di questi mestieri verso i giovani, altrimenti rischiamo seriamente di non avviare quel vitale ricambio generazionale in grado di garantire un futuro alle imprese e al lavoro nell’edilizia»
, spiega
Giulio D’Amario, responsabile dell'Area Manager di Orienta.
La filiera resiste a caro prezzi ed energia, i segnali positivi da incentivi e opere pubblicheNonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia colpisca circa otto realtà su dieci, le aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) si dicono generalmente soddisfatte del proprio giro d’affari. Nell’ultimo anno, poco più della metà di esse (53%) ha dovuto addirittura rinunciare a dei lavori per le troppe richieste, con il 46% che sta puntando sull’assunzione di nuovo personale per aumentare la capacità produttiva. In questi mesi, un grande aiuto è arrivato dagli incentivi, soprattutto dal Superbonus 110%, che ha determinato mediamente fino a un quarto del fatturato per quasi otto aziende su 10. Le difficoltà macroeconomiche si fanno sentire soprattutto sotto due aspetti: l’aumento dei prezzi del prodotto finito (per il 68% delle aziende) e i ritardi nelle consegne (60%). Sono queste alcune delle evidenze emerse dall’
Osservatorio Saie,
In questo contesto, si registrano molte buone notizie. L’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime ha avuto un impatto negativo sulla forza lavoro solo per il 4% del campione. L’occupazione nel settore delle costruzioni, dunque, resiste, e in questi mesi ben il 63% ha in previsione nuove assunzioni,