L'approfondimento. Ecoincentivi auto, un'aspirina più che una cura
Non è certo questo il provvedimento che può rilanciare il malatissimo mercato dell'auto, che da anni attende disperatamente misure strutturali e provvedimenti fiscali che aiutino le famiglie a rimettersi al volante di vetture nuove, meno inquinanti e soprattutto più sicure. A sorpresa però, il governo ha concesso almeno... un'aspirina al settore, riproponendo gli incentivi per l'acquisto di vetture ecologiche. Quanto. Si tratta di 31,3 milioni di euro stanziati per il 2014 dal Ministero dello Sviluppo Economico, con decreto firmato lo scorso 3 aprile, cui si aggiungono le risorse non utilizzate nel 2013 (32,1 milioni) per complessivi 63,4 milioni. Il fondo, disponibile per gli acquisti effettuati a partire dal 6 maggio prossimo, è destinato a promuovere la mobilità sostenibile favorendo l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive, compresi quelli a trazione elettrica, ibrida, a Gpl, a metano, a biometano, a biocombustibile e a idrogeno, che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km e ridotte emissioni di ulteriori sostanze inquinanti. Il contributo di cui si può usufruire è pari, per tutti i veicoli, al 20% del costo complessivo del veicolo, così come risultante dal contratto d'acquisto (e prima delle imposte), con un tetto massimo di: - 5.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/Km - 4.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/Km - 2.000 euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/Km Come. I contributi potranno essere prenotati dal venditore a partire dal 6 maggio, al momento della sottoscrizione del contratto. L’incentivo sarà corrisposto dal venditore con la compensazione con il prezzo di acquisto: l’acquirente quindi vedrà l’ecoincentivo come un vero e proprio “sconto” sull’importo da pagare al concessionario. Rottamazione sì o no. Gli ecoincentivi 2014 saranno resi disponibili con le norme e le modalità già in vigore lo scorso anno, ma la grande novità rispetto al provvedimento del 2013 - che fu per alcuni versi assurdo - oltre alla maggiore quantità di risorse disponibili, è la diversa ripartizione dei fondi a disposizione di tutte le categorie di acquirenti. Quindi anche i privati, che non avranno necessità di rottamare un veicolo "vecchio" di almeno 10 anni per accedere ai contributi. Una scelta discutibile visto lo stato di anzianità (e dunque di potenziale pericolosità) del parco auto italiano. Di contro il 50% del totale dei fondi stanziati è dedicato alle imprese, ai noleggi, ai taxi, dietro rottamazione di un veicolo “obsoleto”. Facile prevedere che gran parte di questa cifra resterà quindi inutilizzata, come è accaduto nel 2013 del resto, avendo per loro natura questi soggetti necessità di cambiare il loro veicolo ben prima dei dieci anni e non avendo dunque quasi mai vetture di quella categoria da sostituire. Da notare inoltre che nel provvedimento, tra quelli che beneficiano dell'incentivo, si parla ancora di veicoli "alimentabili con biocombustibili o idrogeno", due categorie che non sono attualmente in commercio in Italia.
Le reazioni. Durissime quelle degli addetti ai lavori. «Questa manovra è quasi la fotocopia degli incentivi 2013: si tratta di un “porcellum dell'auto” che riguarderà solo l'1% del mercato privati. In pratica è come usare una goccia d'acqua per spegnere un incendio», commenta il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi.Come un anno fa, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia ha rammentato che per le aziende «le condizioni di accesso sono impossibili»: Un anno fa, i fondi destinati ai privati erano andati esauriti in mezza giornata, mentre quelli per le aziende sono rimasti in larga parte inutilizzati. «Abbiamo in sostanza buttato soldi pubblici senza allargare il mercato, né ottenere alcun dato interessante ai fini statistici», ricorda Pavan Bernacchi.
Contributi in base alle emissioni. Per i privati, i contributi sono destinati all’acquisto di veicoli con emissioni di CO2 inferiori ai 95 g/km (una parte, il 15% del totale, è riservata a quelli che emettono meno di 50 g/km, dunque elettriche e ibride plug-in), mentre per le aziende si può arrivare fino ad un massimo di 120 g/km. Lo Stato contribuisce al 20% del costo complessivo del veicolo, imposte escluse e al netto di altri sconti del venditore, fino a un massimo di 5.000 euro per i veicoli che emettono meno di 50 g/km di CO2, 4.000 euro per quelli con emissione comprese fra 51 e 95 g/km di CO2 e 2.000 per quelli acquistati dalla aziende ed emissioni comprese fra 96 e 120 g/km. Nel 2015, il contributo scenderà al 15% e i tetti massimi rispettivamente a 3.500, 3.000 e 1.800 euro. Quante auto ne beneficeranno? I contributi saranno erogati fino all’esaurimento del fondo. In pratica 31,7 milioni disponibili per i privati rappresentano il contributo per qualche migliaio di veicoli in tutto. Per le vetture nella fascia di emissioni 51-95 g/km, che saranno di gran lunga le più richieste, sono disponibili 22,19 milioni di euro, pari a poco più di 5.500 contributi da 4.000 euro. Meglio andrà a chi decide di acquistare un’auto che emetta meno di 50 g/km di CO2, quindi un’elettrica o un’ibrida plug-in: in questo caso, i 9,51 milioni di euro soddisferanno circa 1.900 acquirenti, ma le richieste saranno presumibilmente poco numerose. Da sapere. Gli ecoincentivi 2014: - valgono solo per l’acquisto di veicoli nuovi (non valgono dunque né per i veicoli usati, né per i “km zero”); - valgono per automobili, ciclomotori, motocicli, quadricicli, veicoli commerciali leggeri; - i veicoli incentivati possono essere elettrici, ibridi, bi-fuel benzina-Gpl, bi-fuel benzina-metano/biometano; - per quanto riguarda i veicoli bi-fuel benzina-gas, gli incentivi valgono solo per i veicoli che nascono in fabbrica con la doppia alimentazione, non per quelli su cui l’impianto a gas è installato successivamente; - è il concessionario che si occupa di tutta la pratica, a partire dalla richiesta dell’incentivo. Per prenotare il contributo, il venditore deve essersi registrato sul sito www.bec.mise.gov.it. - i fondi stanziati sono a esaurimento, dunque è importante che il venditore si accerti attraverso il sistema informatico del ministero che il contributo sia disponibile al momento della prenotazione. Tutti i dettagli sugli ecoincentivi 2014 si trovano sul sito dedicato dal ministero dello Sviluppo economico: www.bec.mise.gov.it.