Economia

BRUXELLES. Tre giorni per salvare l'euro e la Grecia

sabato 22 ottobre 2011
È una corsa contro il tempo e con l'esito incerto. A Bruxelles si lavora freneticamente per cercare un accordo sul fondo salva stati dopo lo sbloocco della nuova tranche di aiuti alla Grecia. «Il problema dell'Europa oggi non è più la Grecia», ha commentato il ministro delle finanze del governo di Atene. Il nodo da sciogliere è una posizione comune tra Francia e Germania. Qualche avvicinamento si registra nelle ultime ore, secondo indiscrezioni che arrivano da Bruxelles ma ancora non c'è unità di vedute tra Sarkozy e la Merkel.L'unica certezza, secondo quanto riferito dal ministro delle finanze olandese, è che sul tavolo non c'è più la proposta di Parigi di trasformare l'Efsf in una banca con accesso a prestiti illitati da parte della Bce. Una proposta, secondo indiscrezioni, che aveva ricevuto l'ok di Stati Uniti e Gran Bretagna, spettatori non secondari al vertice europeo e sostenuta anche da Spagna, Italia e Belgio.Lo stallo sulle trattative, tanto che un nuovo vertice europeo si terrà a metà della prossima settimana, ha indispettito la Gran Bretagna. Il cancelliere allo scacchiere Osborne ha sottolineato che «non bastano soluzioni parziali. È necessaria una risposta complessiva alla crisi dell'area euro che rischia di diventare pericolosa per l'intera Europa».La risposta europea, al momento, è che le banche dovranno farsi carico di maggiori oneri per il taglio del debito pubblico della Grecia, almeno il 50% secondo le ultime indicazioni che escono dalle riunioni a Bruxelles. A parziale compensazione, la proposta alle banche che se accettano un taglio del 50% Paesi euro e Fmi si faranno carico di un piano di aiuti ad Atene intorno ai 100 miliardi di euro. Dalla Germania intanto arriva un altro diktat ai Paesi che non rispettano i trattati in materia di conti pubblici. Il ministro degli Esteri del governo di Berlino ha proposto la modifica dei trattati per dare competenza alla Corte di giustizia europea sul rispetto delle regole da parte dei Paesi euro sui conti pubblici.COLLOQUIO TREMONTI-BARROSO: PRESENTATO EUROSUDUn programma straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, che si chiamerà Eurosud e che prevede una revisione strategica dell'uso dei fondi strutturali europei: è quanto ha presentato il ministro dell'economia Giulio Tremonti al presidente della Commissione Ue José Barroso, nel colloquio telefonico di oggi.Il presidente della Commissione Ue José Barroso chiede all'Italia «la massima attenzione» sui conti pubblici fino al 2013 e il ministro Giulio Tremonti, durante il colloquio telefonico di questa mattina, l'ha rassicurato «confermando gli impegni presi dal Governo»: è quanto ha riferito oggi il portavoce di Tremonti.