Economia

Il DPCM. Eco-incentivi al via: ecco quali auto (e moto) godranno del bonus

Alberto Caprotti mercoledì 6 aprile 2022

Sono passate sette settimane dal giorno in cui sono stati ufficialmente annunciati dal governo fino a oggi, quando diventano (teoricamente) operativi. E già questo fa capire quanto sia stata complicata la "partita" giocata tra quattro Ministeri diversi per gli incentivi statali destinati all'acquisto di nuove automobili a basse emissioni. È stato infatti firmato in serata dal premier Mario Draghi il Dpcm che su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti finanzia i bonus tanto attesi per sbloccare il mercato. Il provvedimento prevede lo stanziamento di 650 milioni di euro l'anno per tre anni, fino al 2024. Gli altri 50 milioni disponibili per il 2022 e i 350 milioni per il biennio 2023-2024 sosterranno invece l’industria dell’auto, in particolare quella della componentistica, impegnata in una difficile transizione tecnologica.

In generale si può dire che i fondi per le benzina e diesel "virtuose" sono talmente esigui che si esauriranno presto. E che il tetto massimo del prezzo d'acquisto delle vetture incentivabili - ridotto da 50mila, come era l'anno scorso, a 45mila (o 35mila) euro Iva esclusa - taglierà fuori molti modelli, facendo perdere al provvedimento parte della sua efficacia. I bonus, modulati a seconda delle emissioni di CO2 delle vetture interessate, saranno però disponibili soltanto il giorno successivo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che potrebbe richiedere ancora diversi giorni dopo l'esame della Corte dei Conti. E' probabile quindi che il provvedimento non sarà operativo prima del 1 maggio prossimo. Le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive hanno una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030. Come nelle tornate precedenti, l’iniziativa si interromperà prima della scadenza nel caso (molto probabile per alcune fasce) in cui i fondi dovessero esaurirsi.

Le fasce di emissioni e le regole per usufruire dei bonus

Alle elettriche pure il massimo degli incentivi. In particolare, la misura stabilisce che per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (quindi auto 100% elettriche), con un prezzo massimo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3.000 euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Fino a 4.000 euro per le ibride Plug-in. Per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (cioè auto ibride plug-in), con un prezzo massimo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2.000 euro se è contestualmente rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Per le diesel e benzina Euro6 solo 170 milioni. Per l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km invece (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2.000 euro ma solo se è contestualmente rottamata un'auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024. Il mezzo rottamato deve eseere intestato da almeno 12 mesi all’intestatario di quello nuovo o a uno dei familiari conviventi alla data di acquisto risultante da stato di famiglia.

Bonus anche per le moto. Sono previsti incentivi anche per l'acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi: un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo 3 mila euro e del 40% fino a 4000 mila euro se viene rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. Questo ecobonus è finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d'acquisto e fino a 2500 euro con rottamazione. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.

A chi sono destinati

Gli incentivi per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermiche sono concessi soltanto alle persone fisiche. Una piccola percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in. In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l'acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L'incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. È pertanto riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Queste categorie di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.

Le reazioni. Giorgetti: "Risposta concreta alla crisi"

"Gli incentivi sono una risposta concreta e molto attesa a un settore che attraversa una profonda sofferenza. La misura pluriennale permette alle aziende di fare programmazione industriale verso lo sviluppo. Gli incentivi non sono risolutivi ma sono uno strumento emergenziale per attraversare un periodo difficile", ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. "La pandemia, la carenza di materie prime e la guerra mettono a dura prova anche questo settore. È necessario aprire una riflessione sulla doverosa transizione ecologica che deve essere sostenibile, possibile e non lasciare dietro di sé morti e feriti".

"Finalmente una buona notizia per gli automobilisti e per gli operatori del settore auto che stanno lavorando in un mercato che nel primo trimestre di quest'anno è sceso ai livelli del 1967 anche per l'attesa di incentivi ripetutamente annunciati e non ancora operativi". Così Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commenta il via libera agli incentivi per il settore automotive. "Con la firma di Draghi del Dpcm che accoglie la proposta del Ministro Giancarlo Giorgetti la situazione dovrebbe
sbloccarsi - aggiunge -. Occorre però che non si perda altro tempo per la pubblicazione del dpcm e per le procedure per renderlo operativo. L'attesa degli incentivi ha fortemente frenato gli acquisti di auto nei primi mesi di quest'anno, ma non è certo l'unica causa della difficilissima situazione in cui versa il mercato dell'auto che è fortemente penalizzato anche degli effetti della pandemia, dalla frenata della ripresa economica, dal caro carburanti, dalla crisi nelle forniture di microchips, dalla ripresa dell'inflazione e dagli effetti anche psicologici della guerra in Ucraina".