Economia

ROMA. Draghi: rischio proteste estreme da disoccupazione

lunedì 6 maggio 2013
"È indubbio che una crescita duratura sia condizione essenziale per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile. In alcuni Paesi europei questa ha raggiunto livelli che incrinano la fiducia in dignitose prospettive di vita e che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive". È il presidente della Bce, Mario Draghi, a paventare questo rischio nella sua lectio magistralis in occasione del conferimento della laurea honoris causa all'Università Luiss di Roma.I Paesi euro con un alto debito come l'Italia non devono abbandonare la strada del consolidamento dei conti pubblici e una distribuzione più equa della ricchezza migliorerebbe l'andamento dell'economia dell'area. Lo ha detto il presidente Draghi. I governi nazionali dovrebbero assumere iniziative per ridurre la frammentazione del credito. "Le politiche di bilancio devono essere mantenute su sentieri sostenibili, aldilà delle oscillazioni cicliche. Senza questo presupposto non vi è crescita sostenibile duratura", ha detto Draghi.L'Italia ha un debito pari a circa il 130% del Pil e per spingere la crescita il governo sta valutando la sospensione del pagamento dell'Imu di giugno e dell'aumento dell'Iva di luglio. Occorre mitigare gli effetti inevitabilmente recessivi del consolidamento di bilancio con una sua composizione che privilegi le riduzioni di spesa pubblica corrente e quelle delle tasse", ha affermato il presidente della Bce. "Specialmente - ha proseguito - in un contesto come quello europeo dove la tassazione è già elevata in qualunque confronto internazionale".