"I Paesi devono diventare competitivi per sostenere la crescita". Lo ha detto il presidente della Bce,
Mario Draghi, in un intervento alla Camera di Commercio e Industria di Francoforte, sollecitandoli a "smettere di finanziarsi attraverso l'indebitamento" perché così "non è possibile avere una crescita sostenibile". "È un processo doloroso e difficile quello di ridurre gli squilibri. Ma è fondamentale per ripristinare la sostenibilità della finanze pubbliche e la crescita", ha aggiunto Draghi, spiegando che le persone che vivono in quei Paesi coinvolti da questo percorso di riforme "hanno in generale capito e lo appoggiano". Quindi, ha concluso, "i progressi fatti finora meritano un rispetto e un riconoscimento pubblico".
Draghi, in vista del 2013, ha messo in
evidenza tre cose da focalizzare. "In primo luogo, ci serve
perseveranza, in secondo luogo dobbiamo continuare a essere
ambiziosi e terzo: ci serve pazienza". Riguardo alla
perseveranza, Draghi nota che "nonostante i buoni progressi,
che mostrano che l'aggiustamento è in corso, gli sforzi sulle
riforme devono essere continuati. L'aggiustamento è di per sè
difficile e ce lo troveremo al fianco per un bel pò. I
politici e la gente devono perseverare, specie sulle riforme
strutturali che devono migliorare la competitività. I paesi
hanno bisogno di competitività per rendere sostenibile la
crescita. Devono allontanarsi dal finanziamento del debito. Non
c'è possibilità di una crescita sostenibile basata su una
permanente accumulazione del debito e, per inciso, non c'è
equità sociale basata su un'accumulazione permanente del
debito".
Riguardo all'ambizione, Draghi, spiega che "la relativa
calma sui mercati finanziari non deve condurre ad abbassare la
guardia sulla nostra ambizione di aggiustare i difetti
strutturali nella struttura di governance dell'area euro. Dopo
molti passi in avanti che abbiamo fatto attraverso la creazione
di nuove regole ed istituzioni, quest'anno dobbiamo
focalizzarci sull'implementazione".
Riguardo alla pazienza, Draghi precisa che "sono
perfettamente consapevole che per molta gente nei paesi
sottoposti ad aggiustamento la situazione economica personale
può essere molto difficile. Ma non c'è alternativa al passo
delle riforme. La crisi ha diversi aspetti che hanno
un'importanza diversa nei vari paesi: c'è una crisi del debito
che richiede un consolidamento di bilancio, c'è una crisi di
competitività che richiede riforme strutturali, c'è una crisi
bancaria che richiede una forte unione fiscale e c'è una crisi
di fiducia che richiede un forte impegno da parte di tutti i
soggetti politici, inclusa la banca centrale espressa
attraverso il nostro programma OMT (di acquisto dei bond
governativi,
ndr)".