Il saluto. Così Draghi si è conquistato un posto tra i "grandi europei"
Il passaggio della campanella tra Mario Draghi e Christine Lagarde (Ansa)
«Mario Draghi, in questi otto anni, è stato autorevolmente al servizio di un’Europa più solida e inclusiva, interpretando la difesa della moneta unica come una battaglia da condurre con determinazione contro le forze che ne volevano la dissoluzione» ha detto Sergio Mattarella, invitando i colleghi europei a un nuovo «cambio di passo»: «Dobbiamo, tutti, avere coraggio – ha spiegato il presidente della Repubblica –. Non credo sia stato facile per il Presidente Draghi, nel pieno della crisi, affermare: “whatever it takes”. Tutto ciò che è necessario, finché è necessario, per il bene dell’Europa e delle generazioni future. È quel che dobbiamo tutti assolutamente fare».
Anche Angela Merkel ha sottolineato come quella del presidente della Bce non sia stata soltanto un’attività di “politica monetaria”, ma un lavoro di tutela del futuro dell’Unione Europea: «L’euro è molto di più di una semplice moneta – ha avvertito la cancelliera tedesca –, il suo ruolo è persino più importante dell’accordo di Schengen. L’euro è il simbolo dell’irreversibilità del processo dell’integrazione europea e Francoforte è la patria di questo processo».Draghi ha colto l’occasione per ripetere, ancora una volta, come l’euro debba essere considerato «un passo fondamentale verso l’obiettivo di una maggiore integrazione politica» dei Paesi europei. Questo significa che, nella visione del presidente uscente della Bce, servono altri passi avanti per unire l’Europa. Il banchiere ha ricordato che per avere una stabilizzazione fiscale della zona euro, con politiche di bilancio che siano ogni volta adatte al momento che l’economia delle nazioni della moneta unica stanno attraversando, occorre un coordinamento.La richiesta è esplicita: una politica fiscale europea. «Politiche non coordinate non sono sufficienti, perché le ricadute dell’espansione fiscale tra uno Stato e l’altro sono relativamente scarse – ha detto Draghi –. Per questo abbiamo bisogno di una capacità fiscale dell’area euro di dimensione e disegno adeguati: abbastanza ampia da stabilizzare l’unione monetaria, ma disegnata per non creare eccessivo azzardo morale».