Randstad ha pubblicato i risultati di
Gestire il talento femminile per esprimere il potenziale dell’impresa indagine condotta insieme con The European House - Ambrosetti per analizzare lo scenario lavorativo al femminile in Italia e proporre linee guida per la valorizzazione delle donne in azienda.La ricerca – condotta attraverso un approccio metodologico quali-quantitativo (oltre 800 tra questionari e interviste a manager e professionisti condotte nel corso dei mesi da giugno a settembre 2010) – ha messo in luce a livello generale difficoltà per l’espressione completa dei talenti al femminile sul posto di lavoro. In sintesi ecco i punti principali messi in luce da
Gestire il talento femminile per esprimere il potenziale dell’impresa. I principali talenti femminili sul posto di lavoro:o Il 37,6% degli intervistati ritiene che il maggiore valore aggiunto delle donne in azienda derivi dalla capacità di lavorare/interagire con le persone con una modalità attenta agli individuio Il 35,8% riconosce alle donne capacità creativa, vista soprattutto come risorsa di miglioramento continuoo Il 22% sottolinea la capacità delle donne di fare piani di più lungo termineI principali ostacoli alla carriera al femminile:o Spesso le donne fuggono dalle opportunità perché mancano le reti sociali e le relazioni che facilitino la coesistenza di carriera e famigliao Il differenziale salariale di genere (uomo-donna) è superiore al 15% (con impatti sulla motivazione), ed è massimo per classi di età tra i 35 e i 45 anni, proprio quando il talento potenziale si esprimeo In Italia solo il 12% delle professioniste frequenta percorsi di crescita e sviluppo delle competenze«La valorizzazione completa dei talenti femminili consentirebbe alle organizzazioni di migliorare la propria efficienza, poiché utilizzerebbe "potenziali naturali" in ruoli chiave per l’azienda. Affinché questo avvenga, alle imprese si richiede impegno e innovazione dal punto di vista comunicativo, organizzativo e gestionale. Questa indagine rappresenta oggi uno strumento pratico per supportare le aziende che credono in questo cambiamento» afferma
Alessandra Rizzi HR Director Randstad Italia.