Economia

Occupazione. Istat: a dicembre 93mila occupati in più

venerdì 30 gennaio 2015
​A dicembre la disoccupazione giovanile cala al 42%, toccando il valore minimo da un anno. È quanto rileva l'Istat, aggiungendo che il calo rispetto al mese precedente è di 1 punto percentuale mentre risulta in aumento di 0,1 punti nei dodici mesi. Per quanto riguarda il complesso degli occupati, nel mese di dicembre (tradizionalmente quello in cui si osservano dei picchi, grazie anche ai lavori stagionali legati alle festività) tornano a salire di 93 mila unità in un mese (+0,4%), riportandosi, dopo due cali consecutivi, a valori vicini a quelli registrati a settembre. L'Istituto rileva un rialzo anche su base annua, con un aumento di 109 mila occupati (+0,5%). La disoccupazione è calata dello 0,4% e si è riportata al 12,9% come all'inizio del 2014.Dal calcolo del tasso di disoccupazione giovanile, spiega l'Istat, sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad esempio perché impegnati negli studi. Il dato sul calo della disoccupazione non deve però trarre in inganno. In realtà infatti a dicembre sono occupati 918mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in
calo dello 0,7% (-7mila) rispetto al mese precedente e del 3,6%su base annua (-34mila). Il tasso di occupazione giovanile, parial 15,4%, diminuisce di 0,1 punti percentuali rispetto al meseprecedente e di 0,5 punti nei dodici mesi. Il numero di giovani disoccupati, pari a 664mila, diminuisce del 4,7% nell'ultimo mese (-33mila) e del 3,1% rispetto a dodici mesi prima (-21mila). Meno disoccupati, quindi, ma anche meno occupati: ci sono cioè più giovani che non cercano più lavoro o che si "fermano" nei percorsi di formazione.Disoccupazione in lieve calo pure in Europa: come certifica Eurostat, il tasso nell'Eurozona è stato pari all'11,4% in dicembre, livello minimo dall'agosto del 2012. Nell'Ue a 28 paesi, i disoccupati in dicembre erano invece pari al 9,9%, per la prima volta sotto il 10%dall'ottobre del 2011. Il calo maggiore è stato proprio quello registrato dall'Italia.
Tornando ai dati del nostro Paese, soddisfazione per i dati dell'Istat è stata espressa dal premier Matteo Renzi in un tweet: "Centomila posti di lavoro in più in un mese. Bene. Ma siamo solo all'inizio. Riporteremo l'Italia a crescere #lavoltabuona". Anche per il ministro del Lavoro si tratta di "una bella notizia"; Giuliano Poletti si dice convinto che "i primi mesi del 2015 potranno segnare una svolta", con  "l'entrata in vigore delle misure di carattere espansivo e della decontribuzione triennale per i nuovi assunti a tempo indeterminato contenute nella legge di stabilità e l'imminente operatività del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti", che "potranno infatti dare un impulso importante alla ripresa dell'economia e, di conseguenza, alla crescita dell'occupazione".
Di parere opposto il segretario della Cgil Susanna Camusso, che spiega il calo della disoccupazione, tra le altre cose, con il peggioramento "delle condizioni delle partite Iva" e il mancato intervento sulla definizione di forme contrattuali sane".