Economia

Intrattenimento. Disney abbandona i cinema a una crisi senza lieto fine

Pietro Saccò domenica 18 ottobre 2020

Una scena di Soul, il film natalizio di Disney che uscirà solo sulla piattaforma di streaming Disney

Fin qui il 2020 dei cinema è stato ovviamente un disastro. Chiuse da inizio marzo al 15 giugno, le sale cinematografiche non hanno avuto modo di recuperare le perdite nei mesi estivi e ora si preparano alle nuove restrizioni introdotte dal Dpcm del 18 ottobre. Gli ultimi dati di Audimovie sulle presenze dicono che da gennaio a settembre gli spettatori nei cinema italiani sono stati 30,3 milioni, meno della metà dei 69,5 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno.

Si inserisce in questa pessima situazione l’annuncio a sorpresa della Disney, che ha deciso di non trasmettere nella sale Soul, il suo prossimo cartone natalizio. L’ultima produzione di Disney-Pixar andrà direttamente sulla piattaforma in streaming Disney+ in tutti i Paesi in cui è disponibile (Italia compresa).

The Walt Disney Company aveva già imboccato questa direzione con l’ultimo action movie Mulan, che a settembre è andato contemporaneamente nelle sale e, con un sovrapprezzo, su Disney+. Soul invece salterà il passaggio sul grande schermo e finirà gratis nelle televisioni degli abbonati.

Disney adotterà sempre più spesso questa strategia. «Dato l’incredibile successo di Disney+ e i nostri piani per accelerare il business della vendita direttamente al consumatore, stiamo posizionando strategicamente l’azienda per sostenere più efficacemente la nostra strategia di crescita e aumentare il valore per gli azionisti» ha spiegato il ceo Bob Chapek il 12 ottobre presentando il progetto che riorganizza le divisioni interne a The Walt Disney Company per fare in modo che chi si occupa di produzione di contenuti sia indipendente dai canali su cui quei contenuti saranno distribuiti.

Disney non dice addio ai cinema, ma deciderà di volta in volta in che modo vendere quello che produce, ricordando però che «il focus principale saranno i servizi streaming».

Per l’industria delle sale cinematografiche può essere il colpo letale. Disney era uno dei principali alleati dei cinema nella battaglia con Netflix per conquistare il tempo e la spesa degli spettatori.

In Italia dei dieci film che hanno incassato di più nell’ultima stagione, sei erano produzioni Disney. La casa americana ha fatto da sola incassi per 170 milioni di euro, più di un quarto del totale del botteghino italiano.

«Uno dei titoli annunciati e che il mercato individuava come fondamentale per la ripartenza sparisce dalla visione theatrical, e lo fa con modalità e tempistiche che sembrano farsi beffe dello storico rapporto di collaborazione con l’esercizio cinematografico» ha detto Mario Lori, presidente dell’Anec, l’Associazione nazionale esercenti cinema. L’Ueci, altra associazione di settore, ha sottolineato quanto fosse stonata la presenza di Soul tra i film della Festa del Cinema di Roma 2020: «Presentare la pellicola alla Festa del Cinema, appare come una incredibile e gratuita campagna pubblicitaria per le piattaforme streaming! I contributi pubblici che il Festival riceve per promuovere e divulgare le opere cinematografiche nelle sale sono ben spesi? ».

La situazione internazionale non è migliore. Gli operatori cinematografici, ha commentato l’associazione internazionale del settore Unic, sono «choccati e sgomenti»: mentre i cinema si sforzano di offrire un’esperienza di grande schermo godibile nonostante le regole da rispettare a causa della pandemia – nota l’Unic – i nuovi film arrivano a rilento e ora uno dei più grandi studio del mondo decide che può anche fare a meno dei cinema.