Economia

CRISI . «Famiglie più povere, l'Italia penalizza i giovani»

venerdì 7 ottobre 2011
"Nel complesso, la condizione di povertà economica delle famiglie con figli si è aggravata". Lo ha detto Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, intervenendo al seminario dell'intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà che si svolge a Sarteano (Si). "Secondo stime effettuate dalla Banca d'Italia - ha detto Draghi - tra il 2007 e il 2010 il reddito equivalente, ovvero corretto per tenere conto della diversa composizione familiare, sarebbe diminuito in media dell'1,5 per cento. Il calo sarebbe stato più forte, oltre il 3 per cento, tra i nuclei con capofamiglia di età compresa tra i 40 e i 64 anni, proprio per le minori entrate degli altri componenti. All'opposto, sarebbe aumentato il reddito dei nuclei con capofamiglia di 65 e più anni".Allo stesso tempo, ha aggiunto Draghi citando dati dell'Eurostat, "nel 2008 due terzi degli italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni viveva ancora con almeno uno dei suoi genitori, un dato che ci accomuna agli altri paesi mediterranei e a quelli dell'Europa orientale. Tale quota scendeva al 40 per cento circa in Germania e nel Regno Unito, al 30 in Francia e Olanda, a meno del 20 nei paesi nordici. In Italia, la quota dei giovani che sono usciti dalla famiglia di origine diventa maggioritaria a 30 anni per i maschi e 28 per le femmine; questo avviene invece tra i 23 e i 25 anni per i maschi e intorno ai 22 anni per le femmine in Francia, Germania e Regno Unito, prima dei 21 anni per entrambi i sessi in Svezia, Finlandia e Danimarca".LAVORO INCERTO PER I GIOVANI"Le difficoltà incontrate dalle giovani generazioni devono preoccuparci. Non solo per motivi di equità - ha dichiarato Draghi - Vi è un problema di inutilizzo del loro patrimonio di conoscenza, della loro capacità di innovazione. La bassa crescita dell'Italia negli ultimi anni è anche riflesso delle sempre più scarse opportunità offerte alle giovani generazioni di contribuire allo sviluppo economico e sociale con la loro capacità innovativa, la loro conoscenza, il loro entusiasmo"."La struttura dell'occupazione e gli strumenti di sostegno esistenti tendono a favorire le persone meno giovani o già occupate - ha sottolineato ancora il numero uno di via Nazionale - la perdita di posti di lavoro tra le persone con responsabilità familiari è stata frenata dalla minor incidenza di contratti di lavoro atipici e dall'ampio ricorso alla Cassa integrazione. La caduta dell'occupazione ha invece interessato in prevalenza i figli conviventi e quindi i nuclei familiari plurireddito".Inoltre - ha osservato Draghi - "Il legame tra i redditi da lavoro dei genitori e quelli dei figli è in Italia tra i più stretti nel confronto internazionale, più vicino ai valori elevati osservati negli Stati Uniti e nel Regno Unito che a quelli stimati per i paesi nordici e dell'Europa continentale. Il successo professionale di un giovane appare dipendere più dal luogo di nascita e dalle caratteristiche dei genitori che dalle caratteristiche personali come il titolo di studio conseguito"."Per assicurare condizioni di partenza meno diseguali ai giovani che si affacciano alla vita adulta può essere utile considerare strumenti redistributivi della ricchezza oltre che del reddito - ha detto ancora il governatore di Bankitalia - Una dotazione di capitale all'inizio della vita adulta può aiutare ciascun individuo a determinare più liberamente e più responsabilmente il proprio futuro, può consentire di avviare un'attività economica, meglio di un sostegno corrente di reddito spalmato su più anni; può permettere di acquisire un'istruzione universitaria, anche se non è necessariamente più efficace di un assegno di studio o della fornitura diretta di servizi".