Economia

Berlino. Dieselgate: accuse a Bmw, il titolo crolla

giovedì 24 settembre 2015
​L’impressione è che siamo solo all’inizio. Il “dieselgate”, lo scandalo scoppiato negli Stati Uniti pochi giorni fa relativo ai test dolosamente aggirati da Volkswagen sui propri motori, si sta allargando a macchia d’olio. È bastata a far crollare in Borsa anche i titoli BMW la rivelazione fatta dalla testata specializzata “Autobild” questa mattina, secondo la quale un test condotto dall'International Council on Clean Transportation (ICCT) su un modello di punta della casa bavarese, la X3 xDrive 2.0 diesel, avrebbe dato come risultato emissioni fino a 11 volte superiori al massimo consentito dalle norme europee. Il titolo BMW a Francoforte a metà seduta è in picchiata, ma anche Daimler (-3%) e Fiat a Milano (-4,7%) stanno accusando perdite pesanti.
In realtà il presunto scoop di Autobild non parla di test truccati da BMW, ma di semplici rilevazioni fatte in condizioni normali di guida. Da parte sua il marchio bavarese ha prontamente smentito le notizie riportate dalla testata tedesca. «BMW rispetta le norme legali in tutti i paesi», si legge in una nota. Che aggiunge: «Non esiste un programma per riconoscere i cicli di test delle emissioni all'interno di BMW. Tutti i sistemi di emissione rimangono attivi anche al di fuori dei test».
Intanto la posizione di Volkswagen nella vicenda sembra diventare più critica ora dopo ora. Il marchio di Volfsburg infatti avrebbe falsificato i test sulle emissioni anche in Europa. Lo ha detto a Fox News il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt. «Siamo stati informati che anche in Europa i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0 sono stati manipolati», aggiungendo che «non è ancora chiaro quanti veicoli siano coinvolti».