Economia

MERCATI GLOBALI. Debito Usa: accordo raggiunto Ma le Borse crollano

lunedì 1 agosto 2011
Accordo sul fotofinish tra Casa Bianca e Congresso per l'innalzamento del tetto del debito federale. È stato il presidente americano, Barack Obama, a dare l'annuncio nella tarda notte di ieri. «Voglio annunciare che i leader di entrambe le parti, in entrambe la camere - ha detto Obama -, hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit ed eviterà il default, che avrebbe avuti effetti devastanti sulla nostra economia».L'accordo alza il tetto del debito ad altri 2.100 miliardi di dollari, sufficienti per arrivare al 2013 e propone tagli alla spesa per 2.500 miliardi di dollari. Un alto funzionario della Casa Bianca ha spiegato che i tagli dovrebbero riguardare i programmi militari e il bilancio della Difesa per i prossimi dieci anni.Una commissione del Congresso, distribuita equamente tra democratici e repubblicani avrà poi il compito di individuare altri tagli per 1.500 miliardi di dollari entro il 23 novembre per portarli all'approvazione del Congresso che li dovrà licenziare entro il 23 dicembre.Se tale data non dovesse essere rispettate, tagli di pari importo entreranno in vigore dal 2013 e saranno ripartiti tra Difesa e altri settori civili. I programmi di sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria agli anziani non dovrebbero essere interessati dai tagli.LE BORSE CROLLANOAncora una giornata di sofferenza per le Borse europee, che sono scivolate in chiusura soprattutto sui pessimi segnali dagli Stati Uniti. Il problema vero - secondo gli operatori che seguono più da vicino i mercati del Vecchio Continente - risiederebbe nel fatto che l'accordo tra repubblicani e democratici sul debito potrebbe non bastare alle agenzie di valutazione, che starebbero ancora valutando un downgrade del rating sovrano AAA degli Usa. Poi ci si è messo anche l'indice Ism del settore manifatturiero degli States di luglio, atteso a 54,9 punti dopo il 55,3 del mese precedente, ma che invece si è ridotto a 50,9. In questo quadro l'indice Stxe 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini europei, ha ceduto l'1,22%, ma molti mercati hanno fatto decisamente peggio.È il caso soprattutto di Madrid e Milano, dove pesa il crollo dei titoli bancari. Per i gruppi made in Italy, di gran lunga i peggiori, è stato un altro lunedì nero, con Ubi, Mps, Intesa e Banco popolare che hanno ceduto oltre il 7%. Male anche Santander e Commerzbank, in calo finale rispettivamente del 5,23% e del 5,19%, mentre si è mosso chiaramente in controtendenza il gigante Hsbc (+2,19%) dopo aver annunciato un drastico taglio del personale. Negli altri settori, forti vendite sui gruppi delle costruzioni, delle automobili e delle utilities, mentre hanno tenuto farmaceutici e alimentari, i comparti tradizionalmente anticiclici. Di seguito, la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali Borse europee:   - Londra       -0,70%   - Parigi        -2,31%   - Francoforte  -2,86%   - Madrid       -3,24%   - Milano       -3,87%   - Amsterdam    -1,41%   - Stoccolma    -2,53%   - Zurigo       chiusa per festivitàMILANO MAGLIA NERAPiazza Affari chiude in forte calo, sui minimi dal 2009. Il Ftse Mib cede il 3,87% a 17.720 punti. In questa nuova seduta di forti vendite (Ftse All share -3,63%) Piazza Affari ha bruciato 14,92 miliardi di euro di capitalizzazione, scendendo così per il totale dei titoli quotati sotto la soglia psicologica dei 400 miliardi: esattamente a quota 396,2 miliardi di euro, contro i 411,1 miliardi della chiusura di venerdì scorso. Raffica di sospensioni di titoli alla Borsa di Milano per eccesso di ribasso. Sono finiti in asta di volatilità a più riprese specialmente i bancari quali Intesa Sanpaolo, Mps, Fonsai e Banco Popolare. Risale la pressione sullo spread tra Btp e Bund decennali che torna sopra i 340 punti. Il differenziale di rendimento si amplia a 342,2 punti base con tasso del Btp decennale in rialzo al 5,92%. Lo spread dei titoli di Stato spagnoli e il Bund è volato a 361,5 punti.AUTO, MERCATO ITALIA A LUGLIO ANCORA GIU' -10,7% A luglio il mercato dell'auto in Italia continua a scendere e segna una flessione del 10,69% a 137.442 unità (contro le 153.886 di luglio 2010). A giugno il calo era stato dell'1,7%. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. A luglio la quota di mercato del gruppo Fiat in Italia (compreso il marchio Jeep) è al 30,22%, contro il 29,30% segnato un anno fa. A giugno la quota di Fiat Group Automobiles era al 29,76%.