Debiti erariali. Si rischia il blocco di pensione e buonuscita
Hai cartelle di pagamento non saldate? Rischi il blocco della pensione e della buonuscita. Se le cartelle raggiungono un debito erariale superiore a 5 mila euro, l’Inps è tenuto a sospendere per 60 giorni il pagamento di pensioni, di indennità fine servizio e d’indennità fine rapporto lavoro e segnalare il nominativo all’Agenzia di riscossione (la vecchia e poco amata Equitalia). A stabilirlo è la misura anti-evasione che la legge Bilancio 2018, dal 1° marzo, ha ulteriormente irrigidito riducendone il limite di applicabilità da 10mila euro (fino al 28 febbraio 2018) a 5mila euro e allungando il tempo di sospensione da 30 (fino al 28 febbraio 2018) a 60 giorni. Le istruzioni dell’Inps (per pensioni e buonuscite) sono arrivate con il messaggio n. 1085 del 12 marzo 2018.
Il controllo sui debiti erariali, propedeutico al pagamento di prestazioni, è disciplinato dall’art. 48-bis del Dpr n. 602/1973 e prevede che le amministrazioni pubbliche e le società pubbliche, prima di fare qualunque tipo di pagamento per importi superiori a 10mila euro, sono tenute a verificare se il beneficiario sia inadempiente all’obbligo di pagamento di una o più cartelle il cui ammontare complessivo sia pari o superiore allo stesso importo (10mila euro); in caso affermativo, prevede che non si proceda al pagamento della prestazione per un periodo di 30 giorni e che il suo nominativo sia segnalato all’Agenzia della riscossione (per consentirgli di organizzare al meglio le procedure per il recupero del debito fiscale).
La legge Bilancio 2018 ha modificato questo controllo con due novità. La prima: ha ridotto da 10mila a 5mila euro l’importo del pagamento a partire dal quale scatta la procedura di verifica sul beneficiario per inadempimenti relativi a cartelle di pagamento. La seconda: ha elevato da 30 a 60 giorni l’intervallo di tempo della sospensione del pagamento, in attesa che l’Agenzia della riscossione notifichi l’ordine di pagamento al beneficiario (o che accadano altri fatti che abbiano l’effetto di eliminare le pendenze a carico del beneficiario come, ad esempio, il pagamento della cartella).
Le novità, per espressa previsione della legge Bilancio, sono efficaci dal 1° marzo. Da tale data, pertanto, ha spiegato l’Inps, è attiva la procedura di verifica sui destinatari dei pagamenti a titolo d’indennità di fine servizio o di fine rapporto il cui importo netto arrivi o superi 5 mila euro. Nel caso risulti l’inadempimento (la presenza, cioè, di cartelle di pagamento non pagate a carico del beneficio per l’importo complessivo pari o superiore a 5 mila euro), la prestazione è accantonata e il relativo pagamento sospeso per 60 giorni. Lo stesso è previsto anche in caso di pensioni: prima di fare il pagamento d’importi pari o superiori a 5mila euro, l’Inps verifica presso l’amministrazione finanziaria se a carico del beneficiario risultino non saldate cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari o superiore a 5mila euro e, in caso di verifica positiva, il pagamento è rinviato per un massimo di 60 giorni.
Sono escluse dalla verifica le prestazioni assistenziali, le rendite Inail e le prestazioni erogate per conto di altri soggetti.