Inchiesta. Le 10 idee per riaccendere l'Italia
Nonostante fatiche e ostacoli supplementari e ingiusti, sono centinaia le concrete «idee» di futuro frutto dell’intelligenza e della ricerca italiane che germinano e possono tradursi in ricchezza comune. Da oggi e per tutta la settimana ne proporremo dieci: belle e promettenti, in grado di contribuire a riaccendere lo sviluppo del nostro Paese. Avremmo voluto raccontarne di più, persino tutte, ma da qualche parte bisognava cominciare. E abbiamo scelto.
All’insegna della sostenibilità e dell’amicizia tra innovazione e persona umana e ambiente. Un promemoria di futuro, utile – speriamo – anche alla politica e ai timonieri delle grandi imprese d’Italia: che le idee buone possano trovare cittadinanza e realizzazione qui. Non "emigrino" per forza come troppi nostri figli. E li aiutino, anzi, a studiare, a sognare, a fare, ad andare e a tornare.Marco Tarquinio
ECCO LE DIECI IDEE PER RIACCENDERE L'ITALIA
1) SOFTWAREDalle nuove reti WiFi ai dispositivi per moto«L'Italia ha una lunga storia nell'innovazione e nel design». Così il vice presidente di Apple, Lisa Jackson, inaugurando l'Academy a Napoli. Nell'ambito tlc e informatica, dall'algoritmo di Vitaerbi, l'Italia ha molto da dare. Come dimostra la storia qui sotto di Whip Livex.Gioele Meoni: il mio dispositivo per moto figlio di quella fatale Parigi Dakar di Massimo Iondini
2) INTERNETCavalcare la luce per superare il wi-fiSolair, acquistata da poco da Microsoft, è stata fondata nel 2011 a Casalecchio di Reno da una squadra di giovani talenti hi-tech guidata da un inglese che ha studiato al Politecnico di Torino. Si occupa di sviluppare soluzioni Internet of Things per diversi settori.La start up To be: dati attraverso la luce. Già pronto il WiFi del futuro di Pietro Saccò
3) MATERIALIGrafene e perovskyte. Ricerca made in ItalyDirecta Plus è oggi uno dei più grandi produttori al mondo di componenti a base di grafene. La perovskite è invece un materiale ibrido in grado di trasportare la carica elettrica con elevatissima efficienza. Science ha appena pubblicato una ricerca del Politecnico di Torino.4) ENERGIALa batteria italiana che fa risparmiare L’Italia è diventata leader mondiale nel fotovoltaico. È in questo ambito che sono state sviluppate molte innovazioni tecnologiche. La bresciana Sb Solar sta sperimentando una batteria al litio elettrochimica che costa un terzo di quelle dei giganti Samsung e LG.5) LASERLa tecnologia mix con onde diverseI laser italiani colpiscono sempre più lontano. Non solo nell’ambito ormai tradizionale delle applicazioni medicali, ma anche in quelli di più recente approdo come il recupero dei beni artistici. Quanta System di Samarate (varese) ha brevettato la ’’Mixed Technology’’.
6) MACCHINEI telai intelligenti della meccatronicaI telai intelligenti di Itema sono in grado di auto-apprendere i processi di lavorazione. L’azienda (che vende in tutto il mondo) ha sede nel Bergamasco dove ha creato un vero e proprio centro di ricerca, Itema Lab, presso il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso.7) IOT L'interno delle cose ha sedotto MicrosoftSolair, acquistata da poco da Microsoft, è stata fondata nel 2011 a Casalecchio di Reno da una squadra di giovani talenti hi-tech guidata da un inglese che ha studiato al Politecnico di Torino. Si occupa di sviluppare soluzioni Internet of Things per diversi settori.8) AGRICOLTURAIl brevetto 2.0 dell'acquaponicaL’acquaponica è l’integrazione tra acquacoltura e idroponica. L’idea, che utilizza anche una tecnologia brevettata in Usa, sta sbocciando in Italia grazie alla visione a lunga gittata di un imprenditore romano, Davide Balbi, amministratore della società Impatto Zero.9) MEDICINALa «soft robotica» della Scuola Sant'AnnaL’Italia è il sesto Paese del mondo per produzione di robot industriali. È made in Italy uno dei primi brevetti al mondo di robot flessibile per la medicina. Ha una forma simile a quella di un serpente. A brevettarlo l’istituto Sant’Anna di Pisa assieme all’Iit di Genova.10) MOBILITA'L'auto elettrica che ricarica la casaTrasformare la propria auto elettrica in una “centrale portatile”, in grado di cedere energia per alimentare una casa o un’azienda. È già realtà grazie al sistema V2G creato dall’alleanza tra Nissan ed Enel, ma in Danimarca. Per l’Italia è presto: le norme attuali non lo consentono.