ECONOMIA. Crisi auto: il Governo convoca un tavolo
"Ho dato il via alla convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi per discutere del settore dell'auto che ha avuto un calo profondo". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, a margine dell'inaugurazione dell'Anno Accademico della Scuola dei Carabinieri.Il tavolo convocato da Berlusconi si terrà mercoledì prossimo, 28 gennaio, alle 18.00. Lo precisa il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola comunicando in una nota le organizzazioni che parteciperanno all'incontro: Anfia, che rappresenta i produttori ai veicoli e componenti; Unrae, che rappresenta i produttori esteri presenti in Italia con proprie catene distributive; Federaicpa, che rappresenta il sistema delle concessionarie e Ancma, che rappresenta i costruttori di veicoli a due e tre ruote. "Nel corso dell'incontro - sottolinea Scajola - faremo il punto sulla situazione del settore e sulle possibili iniziative da intraprendere anche alla luce delle linee emerse dall'incontro dei ministri dell'Industria di Bruxelles dedicato all'auto di venerdì scorso"."Io - prosegue Berlusconi - ho dato la mia disponibilità anche da subito. Il tavolo doveva essere convocato anche prima ma purtroppo il ministro per lo Sviluppo economico è stato colpito da una fastidiosa influenza". Rispondendo a chi gli chiede un commento sulle dichiarazioni di Emma Marcegaglia in merito alle misure prese dal governo sulla crisi economica, Berlusconi risponde: "Il governo si sta interessando a questo e sta collaborando con gli altri Paesi europei. Ci siamo tutti detti - aggiunge - che le misure da prendere sarebbero dovute essere coordinate tra tutti i Paesi dell'Unione. Stiamo facendo questo e ci sono particolari settori in cui è necessario intervenire come ad esempio quello dell'automobile". Berlusconi: guai a fasciarsi la testa. "Il fatto di essere ottimista non significa non essere realista. Sono su una posizione assolutamente indiscutibile. Dipende molto da quello che faremo perché se ci fasciassimo la testa tutti quanti e dicessimo 'basta siamo in crisi' non si consuma più e ci metteremo i soldini sotto il materasso". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, a margine dell'inaugurazione dell'Anno Accademico della Scuola degli Ufficiali dei Carabinieri, a chi gli chiede se solo lui in Italia sia ottimista. "C'é gente - prosegue - che addirittura dice 'non dobbiamo fidarci piu' delle banché: se tutti facessimo così ci sarebbe una crisi profondissima e torneremo al 1929. Gli impiegati pubblici - osserva Berlusconi - che non rischiano di perdere il posto di lavoro non vedo perché dovrebbero cambiare abitudini. Continuo a rivolgere agli italiani un messaggio: 'Non cambiate le abitudini, se potete' ". "Certo - conclude Berlusconi - se vai in cassa integrazione le abitudini le devi cambiare per forza ed è per questo che stiamo aumentando gli stanziamenti".Montezemolo: segnale di forte attenzione. "Abbiamo molto apprezzato la decisione del Presidente del Consiglio di convocare per la prossima settimana un tavolo sulla crisi del settore automobilistico in Italia". Lo ha dichiarato il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. "Il Presidente del Consiglio e il Governo - ha aggiunto - sono consapevoli della difficile situazione che sta coinvolgendo l'industria automobilistica in tutto il mondo, dell'importanza che questa con tutta la sua filiera riveste per l'economia del nostro Paese e del fatto che in Europa, in assenza di decisioni a livello comunitario - che avevamo più volte auspicato - alcuni Paesi hanno messo in piedi azioni di sostegno molto rilevanti. Alla luce di tutto questo, riteniamo che l'iniziativa del Governo sia un segnale di forte attenzione per un settore molto importante in termini di contributo al prodotto interno lordo e all'occupazione del nostro Paese".Marchionne: una buona indicazione. "L'annuncio fatto oggi dal premier Berlusconi circa un incontro sull'auto che si terrà la prossima settimana è una buona indicazione sul fatto che certi problemi hanno ormai raggiunto una dimensione tale che il governo dovrà guardarli". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, nel corso della conferenza telefonica sui risultati 2008.