Il progetto. Ecco cos’è il Reddito d’inclusione sociale
Il Reis (Reddito d’inclusione sociale) è rivolto a tutti coloro che si trovano in povertà assoluta, valutata sulla base delle condizioni economiche del nucleo familiare di appartenenza. È destinato agli italiani e agli stranieri purché presenti in maniera regolare nel Paese da almeno 1 anno.
Importo
Ogni nucleo familiare riceve mensilmente una somma pari alla differenza tra la soglia di povertà e il proprio reddito. L’importo medio mensile è 322 euro (una persona), 380 (2 persone), 395 (3 persone) e 451 (4 persone), così da poter raggiungere un livello di vita «minimamente accettabile».
Servizi alla persona
Insieme al contributo monetario i beneficiari del Reis ricevono servizi sociali, sanitari o educativi, contro il disagio psicologico e/o sociale, di istruzione, riferiti a bisogni di cura, per l’autonomia o di altra natura. S’intende così fornire nuove competenze agli utenti e aiutarli ad organizzare diversamente la propria esistenza, costruendo dei percorsi che permettano di uscire dalla marginalità.
Lavoro
Tutti i membri della famiglia tra i 18 e i 65 anni ritenuti abili al lavoro devono attivarsi nella ricerca di un impiego, dare disponibilità e frequentare attività di formazione o riqualificazione professionale. Si punta infatti all’inserimento occupazionale.
Welfare mix
Il Reis viene gestito a livello locale grazie a un impegno condiviso, innanzitutto, dai comuni e terzo settore. I comuni hanno la responsabilità della regia complessiva dell’intervento e il terzo settore co-progetta insieme a loro, esprimendo le proprie competenze in tutte le fasi dell’intervento.
Livelli essenziali
Il Reis è un livello essenziale delle prestazioni. Viene così introdotto un diritto che assicura una tutela a chiunque cada in povertà assoluta.