Economia

Il caso. Targa colorata se l'auto di lusso è aziendale: mossa antievasione in Corea

Redazione economia venerdì 19 aprile 2024

Una Range Rover aziendale coreana identificata dalla nuova targa verde fluo

Nella strategia per contrastare l’evasione fiscale su cui sta investendo molto il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il governo sudcoreano lo scorso anno ha introdotto un innovativo deterrente per l’utilizzo improprio delle auto aziendali. Da gennaio una nuova legge impone l’utilizzo di targhe verdi fluorescenti alle auto aziendali con un valore superiore agli 80 milioni di won, l’equivalente di circa 54mila euro.

Nei piani del governo, la targa colorata dovrebbe scoraggiare le persone a usare l’auto aziendale di lusso per attività private, in modo da evitare di attirare un’attenzione negativa delle altre persone. «La gente guarderà male chi scende da un’auto di lusso con la targa verde in una via dello shopping o in un circolo del golf» ha spiegato al Financial Times un esperto del settore auto sudcoreano, Lee Hang-koo.

Il governo lamenta in particolare che con la possibilità di dedurre dalle tasse l’acquisto e il mantenimento di veicoli usati soprattutto per scopi privati le aziende stavano ottenendo risparmi fiscali indebiti. «Abbiamo consultato il pubblico, gli esperti e l’industria. Hanno sollevato la questione dell’uso personale e dell’evasione fiscale dei veicoli aziendali, quindi la nuova licenza è stata adottata per affrontare questi problemi» ha affermato a novembre il ministero coreano del Territorio, delle infrastrutture e dei trasporti.

Come risultato, il numero di auto di lusso immatricolate come auto aziendali quest’anno è precipitato del 27%, calcolano i concessionari coreani, e si prevede una caduta anche peggiore nei prossimi mesi, dato che molte auto erano state ordinate prima che le nuove regole entrassero in vigore. Il calo è particolarmente forte per le auto di superlusso, quelle da oltre 150 milioni di won (circa 100mila euro): nel primo trimestre le vendite di Bentley sono crollate del 77%, quelle di Rolls-Royce del 35%, quelle di Porsche del 23% e quelle di Lamborghini del 22%.

Un problema significativo per i grandi marchi, dal momento che la Corea del Sud è il terzo principale mercato asiatico per le supercar, dopo Cina e Giappone, e che l’esempio sudcoreano potrebbe essere imitato altrove.