Economia

Consulenti del lavoro. Contratti stabili più al Sud che al Centro-Nord

venerdì 2 ottobre 2015
Al Sud si assume più che al Nord. È quanto emerge da un'analisi dell'Osservatorio della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro. In base ai dati Inps sulledenunce Uniemens, nei primi sette mesi del 2015 i posti di lavoro sono aumentati nel Mezzogiorno più che al Centro e al Nord-Est d'Italia.Nel periodo gennaio-luglio 2015, si registra a livello nazionale un saldo positivo di 706.128 unità tra rapporti di lavoro avviati e interrotti. Di queste unità, 527.834 sono a tempo indeterminato: segno che l'esonero contributivo triennale per chi assume con contratto a tutele crescenti sta funzionando. Facendo un'analisi dei dati Inps regionali, il Sud registra un +155.139 unità rispetto al +152.538 unità delle regioni del Centro Italia e al +139.212 unità registrato nelle regioni del Nord-Est.Ma, avvertono i consulenti del lavoro, "i contratti a termine continuano a essere troppi: ad agosto 2.449.000 unità, probabilmente perché il periodo estivo favorisce l'aumento di lavori stagionali osemplicemente perché l'ingresso nel mondo del lavoro passa attraverso un periodo di rapporto a tempo determinato per facilitare prima la conoscenza e, poi, la fiducia tra datore di lavoro e lavoratore", aggiungendo che "i contratti a termine potrebbero fortemente diminuire se l'esonero contributivo triennale venisse confermato anche per il 2016".I consulenti del lavoro citano il commento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che durante un'audizione alla Camera dei deputati, ha parlato di "un'Italia fuori dalle sabbie mobili" commentando i dati diffusi dall'Istat sulla disoccupazione, che nel mese di agosto 2015 è scesa all'11,9%."Un piccolo calo, -0,1% rispetto a luglio, ma che - annotano i consulenti - raggiunge il -0,7% rispetto ad agosto 2014. In un anno, infatti, hanno trovato un impiego 325mila italiani in più, soprattutto donne se guardiamo i dati registrati ad agosto in cui il tasso di occupazione femminile è cresciuto dell'1,6% rispetto al +1,4% di quella maschile"."In questo mese si conserva, sostanzialmente, il trend di crescita degli occupati che era stato previsto nel mese di luglio (0,3%), poiché sono aumentati i lavoratori subordinati (+70 mila),specialmente quelli a termine (+45 mila). Questo sta a significare che non ci sono stati semplici picchi di assunzioni, ma stabilità di avvio dei rapporti di lavoro", concludono i consulenti.