Economia

Consorzio Parmigiano Reggiano. Alla ricerca di casari e non solo

Maurizio Carucci mercoledì 17 aprile 2024

Un giovane casaro

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano prosegue a Roma gli appuntamenti legati al 90esimo anniversario della fondazione. Per il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli è l'occasione per raccontare la crescita e l'evoluzione di uno dei marchi italiani più noti del mondo: basti pensare che dalla nascita del Consorzio, a cui aderirono oltre 2mila caseifici che lavoravano circa 37mila tonnellate di Parmigiano Reggiano, la produzione è più che quadruplicata. Nel 2023, infatti, i 292 caseifici aderenti (situati nella zona di origine della Dop, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del fiume Po e Bologna a sinistra del fiume Reno) hanno prodotto 4,014 milioni di forme, pari a circa 161mila tonnellate. Il giro d'affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro (+5% sul 2022) con risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell'export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%). Oltre a 2.600 addetti diretti e 50mila con l'indotto: dall'allevatore a chi si occupa delle stalle, dalIo stagionatore al distributore.

Il Consorzio è inoltre tra i protagonisti della mostra Identitalia, The Iconic Italian Brands, esposta nell'atrio principale del ministero delle Imprese e del made in Italy, dedicata ai più importanti marchi che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese. L'iniziativa, alla quale hanno aderito 100 aziende per un totale di 113 marchi dei settori agroalimentare, abbigliamento, cura della persona, arredamento e automotive, nasce per celebrare i 140 anni dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, contenente i brand iscritti da più di 50 anni e ancora attivi. Tra questi ultimi anche il Consorzio, il più antico d'Italia per quanto concerne i prodotti alimentari, fondato il 27 luglio 1934 con la funzione di tutelare, difendere e promuovere un prodotto millenario le cui antiche e nobili origini risalgono addirittura al Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo.

«Siamo fieri che il ministero ospiti questo incontro nella sua splendida sede e di essere tra i protagonisti della mostra dedicata ai più importanti marchi della storia d'Italia - spiega Bertinelli -. La nostra Dop è un prodotto che nasce da un sogno: quello della comunità della zona di origine, di coloro che in un piccolo territorio sono stati capaci di creare un'icona del made in Italy amata dai consumatori in Italia e all'estero, unica e inimitabile proprio perché inscindibilmente legata alle sue radici. Inoltre, esattamente 90 anni fa, il 27 luglio 1934, nasceva il nostro Consorzio, il più antico d'Italia per quanto concerne i prodotti alimentari, votato alla tutela, alla difesa e alla promozione di questa eccellenza, per salvaguardarne la tipicità e pubblicizzarne la conoscenza nel mondo. È questa la missione che ci ha guidato negli ultimi 90 anni di storia del Paese e che continuerà a guidarci nel futuro. Perché il Parmigiano Reggiano non è solo un pezzo di formaggio: è parte delle nostre vite».

Al di là delle celebrazioni, il Consorzio si trova a dovere affrontare un problema legato alla carenza di casari e di figure in grado di continuare a portare in alto una delle eccellenze nostrane.

Dopo il lancio a settembre 2023 del corso di laurea a orientamento professionale in Tecnologie e gestione dell’impresa casearia, organizzato interateneo dall’Università di Parma e dall’Università Statale di Milano, il Consorzio si propone ora di agevolare l’equilibrio tra la domanda di competenze professionali e l’offerta didattica nella filiera del Parmigiano Reggiano, coordinando attività che coinvolgono gli enti di formazione e i caseifici alla ricerca di figure professionali e creando nuovi percorsi adatti alle esigenze della filiera rendendola attrattiva a nuove risorse.

Dai risultati raccolti, si è evidenziato che la stima dei casari che nei prossimi sette anni raggiungeranno l’età minima pensionabile è il 31,8%, per un totale di circa 100 nuovi casari da formare al mestiere. Inoltre, l’indagine ha evidenziato una forte necessità di un processo di formazione continua per le figure già presenti, in particolare negli ambiti di lavorazione, magazzino, produzione, materie prime, social media, e-commerce, controllo qualità e strategie marketing.

«La ricchezza del Parmigiano Reggiano non è data solo dalla qualità delle materie prime, dalla lavorazione del tutto naturale, dall’estrema versatilità e distintività; ma anche e soprattutto dal saper fare dei nostri casari, veri e proprio artigiani della nostra Dop, che devono essere formati per coniugare l’arte casearia della tradizione con le nuove capacità manageriali richieste oggi dal mercato - dichiara Valentina Pizzamiglio, responsabile Ricerca innovazione competenze sostenibilità del Consorzio del Parmigiano Reggiano -. Oltre alle necessità delle figure di casaro e aiuto-casaro, il ruolo di operaio è ritenuto mediamente molto necessario da oltre il 50% dei caseifici. Le esigenze di figure professionali comprendono anche nuove attività che il caseificio vorrebbe sviluppare in futuro: marketing, coordinamento forza vendite. Inoltre puntiamo alla formazione e all'aggiornamento continuo dei nostri associati e dei lavoratori. L'obiettivo è far conoscere la nostra attività e collaborare con i vari percorsi scolastici e degli Its, in modo da accogliere tirocinanti e laureandi. Oltre ad agevolare contratti di apprendistato».

Il Consorzio è entrato anche nella Fondazione Its Tech&Food Academy, Istituto Tecnologico Superiore che forma esperti del settore agroalimentare. Rappresenta il consolidamento di una partnership attiva già da tempo con la collaborazione alle attività formative, tra cui le docenze nelle aule di Parma e Reggio Emilia sul processo produttivo, la valorizzazione e la tutela del Parmigiano Reggiano, le visite in azienda realizzate ai caseifici della zona di origine della Dop, grazie alle quali gli studenti dei corsi Its Tech&Food Academy hanno potuto assistere dal vivo a un processo produttivo unico al mondo, e le degustazioni guidate con introduzione alle tecniche di analisi sensoriale ospitate presso la sede principale del Consorzio del Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia.

La Fondazione ITS Tech&Food Academy ha il fine di sviluppare competenze in linea con le esigenze del tessuto produttivo, i piani di studio dei percorsi formativi vengono, infatti, aggiornati costantemente con l’intento di formare tecnici superiori in grado di partecipare attivamente a processi di crescita, innovazione, internazionalizzazione, transizione ecologica e digitale delle imprese. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano rappresenta una filiera di eccellenza, legata in modo indissolubile al territorio della Food Valley, che ha come missione preservare, valorizzare e tutelare in tutti i suoi aspetti un prodotto unico al mondo anche attraverso la collaborazione con percorsi di studio che diano ai giovani un’opportunità di inserimento nel mercato del lavoro e che colmino le esigenze professionali e di competenza della filiera lattiero-casearia.