In Italia gli incrementi di spesa pubblica non producono impatti significativamente positivi tanto che la crescita del Pil, tra il 1996 e lo scorso anno, appare - secondo la Confcommercio - decisamente modesta, la peggiore come risultati e con forme di inefficienza pressoché simili a quelle di Giappone e Grecia. In uno studio, diffuso al Forum a Cernobbio, si evidenzia che Paesi scandinavi come Svezia e Finlandia e del Nord-Europa, come Germania, Austria, Olanda, hanno probabilmente tagliato la parte improduttiva di spesa pubblica (fino a otto punti percentuali nel periodo) razionalizzando le risorse e hanno sperimentato tassi cumulati di crescita, da tre a sei volte superiori a quello dell'Italia (+9,5% nel periodo). Altri Paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Spagna, con all'incirca lo stesso incremento cumulato della spesa pubblica in rapporto al Pil dell'Italia (poco più del 5% nel periodo), hanno realizzato anch'essi tassi cumulati di crescita da tre a sei volte superiori quello italiano.