Firenze. Conflitti e crisi ambientale, il programma del festival dell'Economia civile
Conflitti sociali, crisi climatiche, sfruttamento e aumento delle diseguaglianze: quattro giorni di festival per cercare una risposta di “economia civile” alle sfide globali nell’era dell’intelligenza artificiale e delle grandi trasformazioni sociali. “Oltre i limiti: l’impegno che (ci) trasforma” è il titolo della quinta edizione del festival nazionale dell’economia civile (Fnec) che si svolge a Firenze, tra l’Università di Novoli e Palazzo Vecchio da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre.
Promosso da Federcasse (l’associazione nazionale delle Banche di credito cooperativo, Casse rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con la collaborazione di Scuola di Economia civile (Sec) e il contributo di Fondosviluppo. Va ricordato che questa edizione del festival ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, «il primo e più importante riconoscimento in Italia dato dal Capo dello Stato per un festival dell’economia e di carattere culturale» hanno fatto sapere gli organizzatori. La quattro giorni fiorentina è un’occasione di confronto per cittadini, lavoratori, imprenditori, professionisti, studenti, insegnanti, giovani e associazioni che si incontrano e dialogano con istituzioni, esperti e accademici per costruire il presente in modo sempre più etico e responsabile. Come recita il titolo del Festival oggi siamo tutti chiamati ad andare “oltre i limiti” del nostro impegno, per dare una risposta efficace e duratura che restituisca senso e valore all’azione economica. Se da un lato il festival è uno strumento di denuncia delle crisi, dello sfruttamento e dei limiti superati; dall’altro significa soprattutto pensiero, relazione, progettualità condivisa capace di trasformare gli orizzonti.
Ad aprire i lavori del 28 settembre la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, con il panel “EduCare Now”, un confronto su come evolvono gli insegnamenti e la cultura della sostenibilità nei sistemi formativi. Seguono gli interventi del presidente di Sec, Luigino Bruni e dello scrittore Eraldo Affinati, oltre alla presenza, tra gli altri, dell’economista e vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2001, Joseph Stiglitz. Nel pomeriggio l’Università di Firenze ospita un hackathon trasformativo, ovvero un momento interattivo e laboratoriale per coinvolgere studenti nell’elaborazione di idee e proposte ispirate al paradigma dell’Economia civile, con il focus di trasformare le periferie e le aree considerate “marginali”in spazi centrali per attività, partecipazione e opportunità che si possono generare. Nei giorni seguenti tra gli ospiti internazionali ci saranno anche Shirin Ebadi, avvocatessa e premio Nobel per la pace nel 2003 e Kaushik Basu, ex Capo consigliere economico del Governo indiano e Chief Economist della Banca Mondiale.
L’impegno trasforma sia chi lo mette in atto sia le comunità aziendali, scolastiche, ammini-strative, territoriali nelle quali l’impegno trasformativo si sviluppa: la transizione ecologica come risposta al riscaldamento globale, le politiche di adattamento agli effetti del cambiamento climatico e le piste della conversione energetica, la formazione permanente e la comunità educante, la cura di prossimità, le soluzioni possibili a diseguaglianze, povertà, declino demografico e la collaborazione convinta tra imprese, scuole e università, Stati.
Come sperimentato nelle precedenti edizioni del festival, l’investimento in virtù civili, in relazioni di qualità, in capacità di intervenire come comunità per aumentare il ben-vivere, la generatività e la sostenibilità integrale dei territori, si stanno dimostrando gli ingredienti fondamentali per una visione dell’economia e della finanza e di formule operative e cooperative innovative. In molti casi già tradotte in realtà, come evidenziano le tante “buone pratiche” raccolte nelle prime quattro edizioni del festival e che si arricchiscono in qualità, varietà e quantità anche in questa edizione 2023. Sono “pratiche” imprenditoriali, manageriali, amministrative necessarie per “superare i limiti” di approccio, di modelli e di condotte che non vanno nella direzione della sostenibilità.