Economia

Indagine. Confindustria promuove la riforma del lavoro

mercoledì 30 settembre 2015
Confindustria promuove a pieni voti il contratto a tutele crescenti e gli sgravi contributivi che lo accompagnano introdotti dal Jobs act del Governo: il 39% delle imprese, due su cinque, ha assunto o è in procinto di assumere a tempo indeterminato, entro l'anno, grazie alle nuove regole e agli incentivi. Lo certifica l'ultima indagine di Confindustria sul lavoro 2015 che, tra febbraio e aprile, a ripresina appena avviata, ha sondato quasi 4mila imprese, di varie dimensioni, associate a viale dell'Astronomia compatte nel riconoscere che la riforma del mercato del lavoro, unitamente alle norme inserite nella legge di Stabilità 2015, hanno "rilanciato le assunzioni".Scendendo nel particolare l'indagine registra come la riduzione dei contributi e il nuovo contratto hanno influenzato le decisioni sulla forza lavoro del 62% delle aziende: di queste il 17,9% ha effettuato vere e proprie nuove assunzioni mentre il 44,1% ha trasformato in rapporti a tempo indeterminato contratti a tempo. Nessuna influenza sulle decisioni legate all'occupazione, invece, per il 37,9% delle imprese.L'impatto delle nuove norme varia molto anche in funzione della dimensione aziendale. Tra le grandi imprese, oltre 100 addetti, che hanno fatto assunzioni o hanno in programma di farlo,cioè il 77,1% del campione sondato, il 56,3% è stato influenzato dal Jobs act: di queste una su dieci, il 9,9%, ha deciso di incrementare il personale, il restante 46,4% ha trasformato contratti preesistenti.Ma a essere state maggiormente condizionate sono soprattutto le imprese di minori dimensioni: il 64% per quelle con 1-15 addetti e il 63% per quelle con 16-99 addetti. Tra le prime il 23,1% ha effettuato o effettuerà nuove assunzioni mentre il 40,9% trasformerà contratti preesistenti; tra le secondo il 16,9% incrementerà l'occupazione mentre il 46,1% convertirà contratti a tempo in contratti stabili.